Consiglio regionale, mercoledì le commissioni: la maggioranza tenta l”En plein’

Pd e centrosinistra pronti a confermare gli attuali vertici degli organismi consiliari. Vacilla la presidenza di Esposito alla “Quinta”. Restano i dubbi di legittimità sollevati da Forza Italia

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    di Antonio Cantisani

    Sembra destinata a chiudersi da qui a qualche giorno la “querelle” sulla legittimità delle commissioni del consiglio regionale. Le cinque commissioni permanenti e le due commissioni speciali di palazzo Campanella sono state tutte convocate mercoledì 27 settembre con due soli punti all’ordine del giorno: l’elezione dei presidenti e dei vice e quella dei segretari.

    Si punta così a sanare il “vulnus” aperto dalle denunce di Forza Italia, che ha contestato la regolarità delle sedute svolte da alcune commissioni a inizio settimana perché – secondo gli azzurri – gli organismi erano “scaduti” non essendo stati rinnovati insieme all’ufficio di presidenza per come prevederebbe il regolamento del Consiglio regionale.

    Quattro riconferme già sicure – Ma l’appuntamento di mercoledì riveste anche un importante risvolto politico, perché fonti accreditate riferiscono che la maggioranza di centrosinistra cercherà di fare l’”en plein” nella composizione dei vertici delle commissioni. Pur continuando a registrare tensioni e fibrillazioni al proprio interno, sulla vicenda degli organismi di palazzo Campanella il Pd e la coalizione che sostiene la Giunta Oliverio avrebbero raggiunto un’intesa di massima: la maggioranza infatti si accingerebbe a confermare gli assetti attuali in almeno quattro delle commissioni permanenti e a tentare un “blitz” nella quinta.

    In particolare, i democrat dovrebbero riproporre Giuseppe Aieta alla guida della “Seconda” (Bilancio e Programmazione), Michele Mirabello alla guida della “Terza” (Sanità e Politiche sociali) e Mimmo Bevacqua alla guida della “Quarta” (Ambiente), mentre il gruppo “Oliverio Presidente” è intenzionato a confermare Franco Sergio alla presidenza della “Prima” (Affari generali e istituzionali).

    Il “nodo” della commissione Riforme – Il “nodo” è invece rappresentato dalla presidenza della “Quinta”, la commissione Riforme, oggi presieduta da Baldo Esposito di Ap: in occasione del rinnovo dell’ufficio di presidenza dell’assemblea gli alfaniani hanno ottenuto, anche grazie ad alcuni voti provenienti dal centrosinistra, la riconferma di Pino Gentile alla vicepresidenza, ma per Esposito la riconferma sembra più complicata, perché – secondo quanto riportano fonti del consiglio regionale – i democrat non avrebbero gradito il suo appoggio al centrodestra e al candidato sindaco Sergio Abramo alle Comunali di Catanzaro.

    Per questo il centrosinistra e il Pd avrebbero messo nel mirino la presidenza della “Quinta”, per la quale intenderebbero indicare Francesco D’Agostino del gruppo “Oliverio Presidente”: si tratterebbe di una sorta di “risarcimento” per D’Agostino, che ha dovuto lasciare la carica di vicepresidente del consiglio regionale ad Enzo Ciconte. Tuttavia, fino a mercoledì ancora tutto è possibile nella “Quinta”. Tutto invariato nelle commissioni “speciali” – Giochi sostanzialmente fatti – sempre secondo fonti consiliari – anche per le due commissioni speciali del Consiglio regionale, l’Antimafia e la Vigilanza. Per la prima il centrosinistra propenderebbe per la riconferma di Arturo Bova dei “Democratici Progressisti”, cosi come la Vigilanza resterebbe affidata alla presidenza di Ennio Morrone, iscritto al gruppo di Forza Italia ma ben visto più dalla maggioranza di centrosinistra che dalle minoranze di centrodestra. In tutto questo quadro per le opposizioni resteranno le briciole: del resto i numeri sono impietosi…

    Il “vulnus” da sanare – Il 27 settembre la vicenda del rinnovo delle commissioni consiliari dovrebbe risolversi sul piano politico. Ma sul piano istituzionale e amministrativo restano ancora tutti da chiarire i pesanti dubbi sollevati soprattutto da Forza Italia, secondo cui le commissioni che si sono riunite a inizio di questa settimana erano illegittime perché i loro vertici dovevano essere rinnovati insieme all’ufficio di presidenza del Consiglio, eletto una decina di giorni fa. Si parla di una relazione del segretario generale di palazzo Campanella che attesterebbe la regolarità delle sedute in forza dei principi della “prorogatio” e della continuità amministrativa, ma questo francamente non basta a cancellare la sgradevole sensazione dell’ennesimo “scivolone” del consiglio regionale.

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