Pd, la voce dei ‘dissidenti’: Svolta o può succedere di tutto foto

Assemblea del gruppo dei 'ricostituenti', che ribadiscono le critiche a Magorno e al governatore Oliverio. Loiero: 'Chiediamo un confronto vero'. Guccione: 'C’è il rischio di altre scissioni'

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    di Antonio Cantisani

    O il Pd cambia o «può succedere di tutto». Nasce ufficialmente il gruppo dei “Ricostituenti” del Partito democratico calabrese, nasce in un noto hotel di Lamezia Terme al fondo di un’assemblea alla quale partecipano un centinaio di dirigenti e qualche big come l’ex governatore Agazio Loiero, l’ex sottosegretario di Stato Sandro Principe e l’attuale consigliere regionale Carlo Guccione.

    Fanno sentire la loro voce, questi “dissidenti” democrat che trasversalmente condividono la critica all’attuale gestione del Pd calabrese e alla guida della Regione a trazione democrat. Sul banco degli imputati di questa “fronda” interna al Pd il segretario regionale del partito Ernesto Magorno e il governatore Mario Oliverio, ai quali l’assemblea dei “ricostituenti” indirizzano un messaggio ancora non astioso ma chiaro, chiedendo un partito più inclusivo, più collegiale e meno appiattito sulla Giunta che governa alla “Cittadella”.

    Parla Loiero – L’attesa generale alla convention di Lamezia Terme – dall’eloquente titolo “Democatici, così non va!” – è tutta per Agazio Loiero, che parlando con i cronisti definisce subito il perimetro della discussione: «C’è un grande malessere che – dice l’ex presidente della Regione ed ex ministro – è una vera e propria cappa sulla Calabria. Mentre il presidente della Regione Oliverio presiedeva il “Cantiere Calabria”, Eurostat rendeva noti i dati sulla disoccupazione, che in Calabria è una delle più alte in Europa. In generale ci sono tutti indicatori negativi. La Giunta regionale che presiedevo io era presente nei territori, ne percepiva gli umori, la Giunta attuale mi sembra chiusa, come se stesse in un bozzolo che non emerge mai». Una stoccata anche a Magorno: «Nei vecchi partiti – rimarca Loiero – quando si perdeva non in un capoluogo ma in un paesino il segretario si dimetteva… Oggi nel Pd calabrese sono tutti in attesa delle prossime elezioni, come se fossero salvifiche… Ma così non va».

    Gli interventi dei big – Loiero conclude i lavori di un’assemblea alla quale in tanti portano il proprio contributo: dall’ex consigliere regionale Mario Franchino all’ex parlamentare Cesare Marini, dall’ex assessore regionale Demetrio Naccari Carlizzi al presidente dell’assemblea regionale del Pd Peppino Vallone, già sindaco di Crotone. “Affonda” i colpi anche Sandro Principe, che annota: «Il Pd deve tornare a essere un partito riformista, che significa un partito vicino ai deboli e ai giovani. E bisogna dire basta al centralismo alla Regione: non è possibile che Oliverio gestisca da solo 35 deleghe, Oliverio ha toccato l’apice di questo difetto facendo della “Cittadella” una “città proibita” di cinese memoria. Solo che la Calabria non è la Cina…».

    L’affondo di Guccione – Si conferma nella sua veste di “ribelle” Carletto Guccione, che in premessa rimarca «la contraddizione ormai insostenibile che vive il Pd sulla sanità», visto che «che è in atto un conflitto istituzionale tra il presidente della Regione e un commissario nominato da un governo nazionale guidato dal Pd». Anche il consigliere regionale non risparmia critiche a Magorno e Oliverio: «Negli ultimi tre anni il Pd ha perso le elezioni nelle maggiori città calabresi, mentre tutti gli indicatori economici dicono che la Calabria in questi anni non è riuscita ad agganciare la ripresa, e alla Regione si sono fatte anche scelte in continuità con la precedente Giunta di centrodestra. Il Pd – rimarca Guccione – deve interrogarsi su questo: non deve mettere più la polvere sotto il tappeto ma deve diventare comunità realizzando un vero cambiamento e una vera discontinuità. Perché la realtà è che il Pd è nato in Italia dieci anni fa ma in Calabria francamente non è ancora nato».

    L’orizzonte dei “dissidenti” – Nelle intenzioni dei “ricostituenti” c’è l’ipotesi di ripetere altre assemblee del genere in tutta la Calabria perché – osserva Guccione – «non c’è più tempo da perdere, visto che nei territorio si percepisce una scissione “silenziosa” rispetto al Pd». Come sarà il futuro nessuno si azzarda a prevederlo, ma Guccione avverte: «Qui si apre una nuova fase per il Pd, ma se anche la nostra iniziativa fallisce non riusciremo a scongiurare altre scissioni». L’orizzonte è quello di liste autonome alle Politiche? Sul punto Loiero è al tempo stesso “sibillino” ed esplicito: «Quello che chiediamo al Pd è un confronto sui problemi che sia molto rigoroso, perché non vogliamo riconsegnare la regione al centrodestra. Vogliamo confrontarci, ma se non c’è ascolto, se permane l’attuale rigidità secondo me – conclude l’ex governatore – può succedere tutto…».

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