Baldo Esposito riaccende i riflettori sul nuovo ospedale di Catanzaro

Il consigliere regionale chiede un approfondimento sul progetto in terza commissione a palazzo Campanella

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    «La terza commissione Sanità del Consiglio regionale si occupi dello “stato dell’arte” del progetto del nuovo ospedale di Catanzaro». E’ quanto ha chiesto il consigliere regionale di Ncd-Ap Baldo Esposito intervenendo ai lavori dell’organismo consiliare che si è riunito oggi a palazzo Campanella e che all’ordine del giorno prevedeva il “monitoraggio” sull’iter di costruzione degli ospedali concepiti nell’ormai lontano 2007. L’esame della “Terza” si è soffermato essenzialmente sulle tre strutture – Sibaritide, Gioia Tauro e Vibo Valentia – già in fase di progettazione ma caratterizzate da un procedimento stentato e ancora pieno di criticità. Secondo quanto risulta dal resoconto della riunione, Esposito, rivolgendosi anche al delegato alla sanità del governatore Mario Oliverio Franco Pacenza, ha rilanciato l’attenzione anche sul progetto dell’ospedale del capoluogo chiedendo al presidente della commissione Michele Mirabello di calendarizzare un odg “ad hoc” in una delle prossime sedute della “Terza”.
    «L’obiettivo è sapere qual è oggi la situazione, perché è necessario che sull’ospedale del capoluogo non cali il silenzio», avrebbe detto Esposito riaccendendo così i riflettori su un tema al centro del dibattito politico comunale (e regionale) fino a qualche mese fa. Tema nato dieci fa quando, all’indomani di alcuni gravissimi episodi di malasanità in Calabria, la Regione e il governo nazionale siglarono un accordo di programma per costruire quattro nuovi ospedali con fondi di protezione civile: dei quattro progetti, quello di Catanzaro – che presupponeva tra l’altro l’integrazione tra il “Pugliese e il “Mater Domini” – ha registrato un iter molto più travagliato sul piano progettuale (localizzazione compresa) e su quello economico. In base agli ultimi “step” il progetto dell’ospedale i Catanzaro adesso è inserito nel “Patto Calabria” siglato un anno e mezzo fa dalla Regione e dal governo ma continua a essere circondato da moltissima incertezza. (ant. cant.)

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