Verso il congresso provinciale del Pd di Catanzaro, Cuda: basta contrasti interni (CON VIDEO)

Il sindaco di Pianopoli ha presentato ieri la sua candidatura a segretario 

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    Un partito unito, radicato tra la gente, che si muove sul territorio per ascoltarne le istanze, dare risposte. Il Partito democratico di Gianluca Cuda, già vice segretario provinciale, sindaco di Pianopoli al terzo mandato, amministratore e politico esperto nonostante la giovane età (ha 39 anni) ha le sembianze di una famiglia e la sostanza di una comunità che discute, litiga anche sulla visione e sul metodo per cambiare in meglio la società, ma poi siede a tavola e torna a sorridersi.

    Partecipazione della base Partecipazione, protagonismo della base (e quindi di tutti, con particolare attenzione a donne e giovani) e quindi inclusione, attenzione ai bisogni della gente, degli ultimi in particolare, e non dei palazzi: le linee guida del candidato alla guida della segreteria provinciale di Catanzaro, a congresso a fine mese, sono queste e sono state presentate ieri pomeriggio nella Casa delle Culture “Calderazzo” della Provincia di Catanzaro in una sala piena, come non era scontato vedere. La figura del sindaco di Pianopoli è riuscita a mettere assieme le diverse sensibilità di un Pd troppo litigioso negli anni passati, che si è perso nella guerra interna piuttosto che concentrarsi all’esterno (portando a casa risultati deludenti come il 5 per cento alle amministrative di Catanzaro), a quel territorio e a quella gente che sul Pd come strumento di cambiamento aveva davvero investito sin dall’ascesa del lìder maximo Matteo Renzi.

    No a contrapposizioni L’invito di Cuda, infatti, è quello di prendere come riferimento lo statuto che vieta la contrapposizione interna tra gli stessi iscritti. “Dobbiamo essere un partito in grado di fare da collante tra la base e le istituzioni, affinché si possa aiutare concretamente il lavoro dei nostri eletti, sia che siano all’opposizione sia che siano al governo di un territorio – ha detto ancora Cuda incalzato dalle domande del giornalista Antonio Cantisani -. Ci siamo dimenticati di essere un partito del popolo e ci siamo arroccati nei palazzi: dobbiamo ritornare in mezzo alla gente, riprendere con noi chi ha deciso di appoggiare altri movimenti che sono riusciti a interpretare meglio di noi le esigenze della cittadinanza”.

    Non calato dall’alto In tanti hanno voluto portare il proprio contributo al dibattito nel nome di una ritrovata e produttiva unità: Attilio Mazzei, Maurizio Caligiuri, Giovanni Russo, Fabio Guarna, Michele Drosi, Alessia Bausone, Antonio Gatto, Gianfranco Nanci ed Elisa Sacco. In platea anche il presidente della Provincia di Catanzaro, Enzo Bruno, il responsabile organizzazione regionale Giovanni Puccio, e molti altri. E a chi continua a ironizzare malignamente che Cuda è un candidato calato dall’alto, il sindaco di Pianopoli risponde ironizzando sul suo peso: per calarmi dall’alto ci vorrebbe una gru.

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