Sanità, la Giunta regionale “promuove” i suoi manager

Positiva valutazione per cinque direttori generali di Asp e aziende ospedaliere, sotto esame per i primi 18 mesi della loro gestione

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    Tutti promossi e tutti riconfermabili nella carica. Per cinque manager della sanità calabrese la Giunta regionale esprime un giudizio positivo con riferimento agli ultimi 18 mesi della loro attività: si tratta del direttore generale dell’Asp di Catanzaro Giuseppe Perri, del dg dell’Asp di Cosenza Raffaele Mauro, del dg dell’Asp di Vibo Valentia Angela Caligiuri e infine dei dg delle aziende ospedaliere di Cosenza Achille Gentile e di Reggio Calabria Frank Benedetto. All’esito del procedimento di verifica della loro attività, affidata alla valutazione del Dipartimento generale Tutela della Salute, lo scorso 12 ottobre l’esecutivo, su proposta del governatore Mario Oliverio, ha stabilito per Perri un risultato di valutazione pari al 74,9%, per Mauro un risultato di valutazione pari al 79,3%, per la Caligiuri un risultato di valutazione pari al 76,4%, per Gentile – protagonista della migliore performance – un risultato di valutazione pari al 91,8% e infine per Benedetto un risultato di valutazione pari all’89,2%. Per tutti e cinque la formula della “promozione” contenuta nelle cinque delibere di Giunta è la stessa: «La verifica dell’attività dei primi 18 mesi di gestione è da intendersi superata in modo soddisfacente ai fini della riconferma nell’incarico» di direttore generale della relativa Asp o Ao. Per tutti scatta poi in automatico il diritto all’indennità di risultato. Non male… All’appello manca ancora la valutazione di tre manager aziendali, attesa comunque nelle prossime settimane. Naturalmente, va ricordato che i dg delle aziende sanitarie e ospedaliere sono individuati dalla Giunta regionale e nominati dal presidente della Giunta, il che significa che un eventuale giudizio negativo sulla loro attività suonerebbe come l’ammissione di un fallimento: per questo forse una valutazione affidata a un organo “neutro” potrebbe essere più rispondente alla realtà. (Ant. Cant.)

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