Fusione Rossano – Corigliano, ‘evento storico’. Reazioni e commenti

Iacucci: 'Questa gente e questi amministratori hanno preso per mano la loro identità'. Morcavallo: 'Come per Casali del Manco, buona politica' 

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    “Il referendum plebiscitario e la fusione tra Corigliano e Rossano accelerano un percorso che, nei fatti, è già realtà”. E’ quanto afferma il presidente della Provincia di Cosenza Franco Iacucci. “Quando oltre 12 mila cittadini – sostiene Iacucci – decidono, autonomamente, di andare a votare e prendere posizione sul loro destino e quello della loro città è sempre un fatto da tenere in considerazione. Al di là dell’esito e delle diverse posizioni, questo territorio, questa gente e questi amministratori hanno preso per mano la loro identità e, non a caso, già dopo qualche ora ho ritenuto presenziare, attivamente, in questi luoghi. Vicinanza, partecipazione e cittadinanza attiva sono i fili conduttori del cammino politico di tutti noi”.

     “I cittadini di Rossano e Corigliano Calabro – sostiene Antonello Barbieri presidente di Fccn, Coordinamento nazionale per le fusioni – hanno scelto la strada della fusione con coraggio e lungimiranza, lo hanno fatto con entusiasmo e partecipazione, l’affluenza alle urne è stata considerevole, la prevalenza dei Sì, schiacciante. Siamo in presenza di un evento storico che, siamo convinti, sarà un punto fermo per il ripensamento della geografia amministrativa dell’intero Paese. Il risultato calabrese, infatti – prosegue Barbieri – sarà un volano per tutti quei comuni che ancora oggi non hanno avuto la lungimiranza di intraprendere il percorso verso la Fusione. Fccn accoglie questo risultato con entusiasmo e si congratula con le decine e decine di attivisti calabresi, veri artefici di questo risultato”.

    “Il giorno dopo il voto, il dato che più interessante che risalta agli occhi non è la vittoria del Sì alla fusione nei due comuni, ma l’elevato tasso di astensione. Anche a Rossano, a maggioranza favorevole alla fusione, non hanno votato il 55% degli aventi diritto, mentre a Corigliano il dato sale al 67%”. E’ quanto si afferma in un comunicato del Fronte della gioventù comunista di Cosenza. “Questi dati – prosegue il comunicato – dimostrano come non vi sia stata una partecipazione di massa a questa decisione epocale, ma fra le masse popolari essa è passata nell’indifferenza generale, dimostrano come la classe politica, soprattutto quella coriglianese, non è in grado di ascoltare le esigenze delle masse, in una terra martoriata dalla disoccupazione e dal lavoro nero, di dare una risposta ad esse, dimostrano come questo referendum sia stato uno scontro prevalentemente interno alle classi medio-alto delle due città, ora pronto a spartirsi il bottino. Le masse popolari di certo però non hanno votato non perché avessero capito che la fusione è nell’interesse dei padroni, ma perché non è stato fatto uno sforzo maggiore per coinvolgerle e soprattutto perché il grande assente nel dibattito della fusione è stato il tema del lavoro, trattato solo marginalmente dai comitati per il Sì”.

    ‘A Rossano e Corigliano si è espresso un voto di civiltà. È stata sconfitta la paura della modernità e non hanno prevalso ataviche rinchiusure municipalistiche”. Lo sostiene, in una nota, la deputata del Pd Enza Bruno Bossio commentando la vittoria del Sì nel referendum per la fusione dei comuni di Rossano e Corigliano Calabro. “La nuova città – prosegue – sarà un punto di forza per l’intera Calabria. Inevitabilmente costituirà un polo attrattivo e fortemente produttivo per la crescita sociale ed economica regionale. La nuova città avrà anche una forte identità storico~culturale; sarà, di fatto, una capitale magnogreca ed è destinata ad avere una centralità ed una funzione strategica nell’ambito regionale. Mi auguro che quanto si è registrato tra le due più importanti città della Sibaritide possa essere da esempio per avviare anche il processo di unificazione dell’area urbana cosentina”. “Il voto di ieri – dice ancora la deputata del Pd – unisce e non divide. L’impegno per promuovere la città unica sull’asse Cosenza-Rende-Unical dovrà essere profuso nel segno della emulazione e non della competizione. Una forte sinergia tra le due potenziali nuove città sarà una convenienza non solo per i territori interessati ma per la modernizzazione del sistema istituzionale regionale e meridionale’.

     

    Il 22 ottobre Corigliano e Rossano hanno detto sì alla fusione. E’ nata la città unica, dall’unione di due tra i più importanti e popolosi centri dello ionio cosentino che, insieme, assommeranno ora un totale di circa 80 mila abitanti”. Lo afferma, in un comunicato, il consigliere comunale di Cosenza, Enrico Morcavallo. “Probabilmente, l’anno prossimo – prosegue Morcavallo – il comune di Casali del Manco, nato dalla fusione di Trenta, Spezzano Piccolo, Casole Bruzio, Pedace e Serra Pedace, avrà il proprio Consiglio comunale eletto direttamente dai propri cittadini elettori. Entrambi i casi, ancorché molto differenti per territorio e numero di abitanti, rappresentano due pagine di buona politica, in quanto le rispettive assemblee elettive hanno saputo recepire le indicazioni delle associazioni e dei cittadini rivolte al superamento delle logiche campanilistiche ed all’inaugurazione di una stagione più moderna e feconda per la vita delle loro comunità. Nei mesi scorsi, si sono svolti diversi incontri tra i Sindaci di Cosenza e Rende ai quali hanno fatto seguito riunioni tra i segretari comunali dei due Enti per definire gli aspetti tecnico-amministrativi inerenti i procedimenti da seguire la costituzione del Comune unico. Sembrava che finalmente, dopo anni di discussioni, anche nell’area urbana ci si accingesse a passare dalle parole ai fatti, anche perché nel mese di maggio la Giunta municipale di Cosenza approvava una delibera rivolta ad iniziare il procedimento di fusione con il comune di Rende. Abbiamo dovuto, invece, registrare con rammarico che ai numerosi annunci ed interviste dei Sindaci dei due comuni non hanno fatto seguito le conseguenti e necessarie decisioni amministrative”. 

     

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