Sportelli di banca calabresi? L’allarme della Cgil: ‘Troppi quelli chiusi’

La segreteria regionale di Fisac Cgil Calabria: 'Siamo alla desertificazione' 

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    Riceviamo e pubblichiamo a seguire la nota stampa di Fisac Cgil Calabria 

    La situazione economica, sociale, e di tenuta democratica della nostra regione, non solo registra indici negativi, ma addirittura i peggiori nell’ambito meridionale. In tale contesto, si stà espandendo a mo di piovra la strategia della desertificazione degli sportelli bancari da parte di grandi e medi gruppi bancari, per giunta in presenza di una inesistente rete di infrastrutture per la mobilità e dei trasporti pubblici. Le dinamiche di sviluppo della home banking, delle applicazioni delle App da Smart, che in alcuni gruppi bancari ormai superano le operazioni su pc, di fatto stanno praticando una selezione della clientela, dal momento che non è vera l’equazione : conoscenza dell’uso del Pc eguale ad utilizzo on line dei servizi bancari.

    La Calabria, dopo esser stata espoliata nei decenni di centri direzionali, ora subisce un altro duro colpo dal momento che contemporaneamente anche Banco Poste abbandona importanti territori interni. Come Fisac Cgil Calabria riteniamo che altrettanta critica sarà la gestione del personale delle filiali messe già in chiusura, alle quali a breve seguiranno ancora altre, a seguito delle note vicende delle Banche Venete che avrà ripercussioni sulla loro controllata in Calabria (Banca Nuova) e alle chiusure in atto da parte di Banca Mps e di alcune Banche di credito cooperativo. Crediamo che per la nostra regione non possono valere i criteri di comparazione o meglio di rapporto filiali/abitanti come avviene per il resto del paese proprio in considerazione delle caratteristiche territoriali della nostra Regione.

    La prospettiva che tutta l’intermediazione e il credito verso famiglie e piccole realtà economiche, a presto, sarà appaltata alle finanziarie, con tutto cio’ che ne consegue e ne deriva, stante una legislazione che sovrintende il settore ampiamente a “maglie larghe”. Tale aspetto ci spinge a dire, anche per le negative ricadute che si avranno su impresa e famiglie, che la Regione Calabria, dovrebbe celermente avviare un’azione concertata con le organizzazioni sindacali volta a far sentire il suo peso presso i gruppi bancari presenti nella Regione. Preservare la Calabria da ulteriori chiusure di filiali, strumento non solo di servizi per la cittadinanza, significa mantenere, fra tanti altri presidi, un ulteriore fattore di tenuta della legalità, specie rispetto ad usura e riciclaggio, in un territorio dove, questi due aspetti, rappresentano problematiche di preoccupante infiltrazione nel tessuto locale.

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