Università, l’esordio del nuovo rettore Giovambattista De Sarro

Il successore di Quattrone traccia le linee del suo impegno. E sulle facoltà in centro è possibilista «ma con l’accordo di tutti, a partire dagli studenti, e senza costrizioni»

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    «La nostra nuova “governance” deve continuare a costruire, proseguendo l’opera dei predecessori». Così il neo rettore dell’Università Magna Graecia di Catanzaro Giovambattista De Sarro suggella il suo esordio intervenendo alla cerimonia di saluto di Aldo Quattrone, che lascia la guida dell’ateneo catanzarese dopo sei anni.
     
    “Battesimo del fuoco” – Per De Sarro è un vero e proprio “battesimo del fuoco”, che tocca l’apice quando Quattrone regala una medaglia d’oro al nuovo rettore: e De Sarro ringrazia il Quattrone parlando di «eredità bella ma pesante» da onorare. Davanti alla folta platea che riempie l’auditorium del campus di Germaneto, poi, De Sarro, che ricorda anche il primo rettore Salvatore Venuta e il dirigente amministrativo dell’università Luigi Grandinetti, traccia le linee del suo futuro impegno dicendosi anzitutto «disponibile a  collaborare con chi vuole migliorare l’efficienza della “Magna Graecia” affinché questo ateneo possa diventare motivo di orgoglio per la Calabria e per il Paese». Il neo rettore, che si insedierà ufficialmente nei prossimi giorni, ricorda inoltre come «il nostro dovere è dare ai giovani ciò che chiedono – uno strumento per il lavoro di domani . ma anche una visione di vita e di futuro».
     
    Il programma di De Sarro – Sul piano programmatico De Sarro si dice pronto a lavorare per fare dell’ateneo catanzarese «un attendibile interlocutore delle istituzioni, puntando a rafforzare la ricerca ma anche gli altri settori e aprendoci sempre più all’internazionalizzazione, e soprattutto lavorando in sinergia con le istituzioni pubbliche e private per far crescere sempre di più la nostra università. E mi auguro – prosegue il rettore della “Magna Graecia” che il governo regionale e il governo nazionale  investano di più sulle università, sulla conoscenza e sulla formazione, facendo come fece la leader britannica Margaret Thatcher, che tagliò dovunque tranne che i fondi per le università».
     
    Il tema delle facoltà in centro – “Focus” specifico poi sul Policlinico che – dice ancora De Sarro – «auspichiamo in futuro possa diventare l’ospedale dell’intera regione, per l’eccellenza della ricerca, la qualità delle cure e il rispetto della persona». E infine un  – inevitabile – accenno al tema delle facoltà nel centro storico di Catanzaro: «Abbiamo già Sociologia, e abbiamo al San Giovanni l’alta formazione. Se – spiega De Sarro parlando con alcuni giornalisti  – c’è l’accordo degli studenti, che sono i primi attori e sono i primi a dover avere facilità di accesso a Catanzaro, e c’è l’accordo di tutti si può fare, ma non dev’essere una costrizione». (ant. cant.)

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