Cgil e Uil vanno in guerra contro Oliverio (CON FOTO E VIDEO)

Circa 5000 manifestanti alla mobilitazione organizzata dai due sindacati alla Cittadella regionale. Minacciato lo sciopero generale. Critiche al governatore e anche alla Cisl

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    di Antonio Cantisani

    Cgil e Uil vanno alla guerra contro il governatore Mario Oliverio. Sulle note di “Bella ciao” le due confederazioni schierano un “esercito” di 5000 manifestanti alla “Cittadella” per chiedere al presidente e alla sua Giunta un “cambio di passo” per la Calabria e soprattutto lavoro, lavoro, lavoro.

    Nel cuore della piazza – Arrivano da ogni parte della Calabria: disoccupati, precari, tirocinanti, pensionati, agricoltori, forestali, studenti universitari e insegnanti e poi sindaci e amministratori locali e ancora esponenti del mondo dell’associazionismo come “Libera” e “Anpi” e volontari del terzo settore. E’ variegata la composizione del corteo che Cgil e Uil fanno scorrere come un fiume carsico sul selciato della sede della Regione. Un popolo in marcia, che lancia un grido di dolore e di allarme. Per raggiungere Catanzaro – a bordo di quasi un centinaio di pullman, secondo gli organizzatori sindacali- i manifestanti sfidano vento e pioggia battente, anche se alla fine un sole caldo li ripagherà dello sforzo. Una “muraglia umana” che dal presidente Mario Oliverio e dalla sua Giunta pretende  «una decisa svolta nell’azione di governo» e «non più annunci ma fatti concreti» altrimenti – dice bruscamente il segretario generale della Cgil Angelo Sposato – «andremo allo sciopero generale».

    Le rivendicazioni di Cgil e Uil – Ampia la piattaforma di rivendicazioni alla base della protesta della Cgil e della Uil. Al centro delle richieste  – spiega il segretario della Uil Calabria Santo Biondo – «anzitutto il lavoro, il lavoro, il lavoro: c’è bisogno di politiche attive funzionali allo sviluppo di un’occupazione stabile e duratura da realizzare con un piano straordinario rivolto in primo luogo ai giovani e alle donne. Ma sono ormai ineludibili – prosegue – anche la definitiva stabilizzazione del precariato calabrese, la valorizzazione del terzo settore con adeguate politiche sociali e anche una politica industriale mirata a sostenere il tessuto imprenditoriale della regione». Sposato e Biondo rispettivamente aprono e chiudono la serie di interventi dal palco allestito alla “Cittadella”, interventi cadenzati dalla musica di “Bella ciao” e non solo e da alcune testimonianze che – rimarca Sposato – «sono molto significative delle condizioni drammatiche nelle quali è ancora relegata la Calabria, dissanguata anche dall’esodo “biblico” delle tante intelligenze che emigrano per cercare fortuna e riconoscimenti altrove». Tra i più applauditi dai manifestanti è don Ennio Stamile, referente regionale di “Libera”, che invita la politica calabrese ad affrontare «la questione sociale fondamentale della Calabria, che è il lavoro, perché così si può affrontare con forza anche la ‘ndrangheta, che è il vero freno allo sviluppo».

    Il governatore nel mirino – Il terminale delle critiche è il presidente della Regione Mario Oliverio, che – rileva ancora il segretario della Cgil – «non ha ancora capito la gravità dell’emergenza occupazionale. Da mesi lo stiamo sollecitando sul tema del lavoro e su tanti altri settori in crisi come i trasporti, la sanità, i fondi comunitari e la ricerca, ma finora non sono arrivate risposte efficaci, in più – aggiunge Sposato – in queste ultime settimane il governo regionale ha persino, irresponsabilmente, provato a dividerci, commettendo un grave errore perché sul lavoro e non solo la regione più povera d’Europa deve unirsi mettendo in piedi una grande alleanza sociale». In più – secondo il leader della Cgil calabrese – «c’è da rimarcare anche la lontananza del governo nazionale, che invece dovrebbe dedicare un’attenzione speciale alla Calabria a partire soprattutto dal potenziamento degli investimenti, non solo infrastrutturali. La situazione insomma non è più tollerabile. Se – è la “minaccia-ultimatum” di Sposato – continueranno a mancare risposte concrete, soprattutto da Oliverio e dalla sua Giunta, sarà sciopero generale». 

    Cisl sotto attacco – Ma alla “Cittadella” c’è anche un “altro “convitato di pietra”, la Cisl, che non ha aderito alla protesta delle altre due confederazioni “rompendo” di fatto l’unità sindacale finora registrata in Calabria. Sposato è “sibillino”: «La Cisl – spiega – ha tenuto una posizione che non abbiamo compreso, visto che da anni stavamo lavorando insieme, ma probabilmente in questi giorni è successo qualcosa che non conosciamo ma che evidentemente – osserva il segretario della Cgil Calabria – ha indotto la Cisl a fare addirittura una manifestazione con il governatore Oliverio…». Biondo è più esplicito, definendo «incomprensibile l’atteggiamento della Cisl alla luce dei risultati negativi prodotti dalla Giunta regionale e delle battaglie unitarie che stavamo conducendo», anche se poi il segretario della Uil tende la mano dicendosi «sicuro che la Cisl tornerà insieme a noi nelle prossime iniziative, a cominciare dal possibile sciopero generale a livello regionale».  

     

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