Bergamini: consegnata perizia morte, soffocato con sciarpa

Sorella su Fb:non è suicidio, è stato ucciso senza se e senza ma

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    Sarebbe stato soffocato utilizzando una sciarpa, per non lasciare segni, e con il concorso di più persone Donato “Denis” Bergamini, l’attaccante del Cosenza trovato senza vita, sotto le ruote di un tir, 28 anni fa, il 19 novembre del 1989, a Roseto Capo Spulico (Cosenza). A sostenerlo sarebbero gli esiti delle analisi prodotte in base alla nuova perizia eseguita dai consulenti del gip del Tribunale di Castrovillari, Teresa Riggio, che in occasione dell’incidente probatorio aveva accolto la richiesta, avanzata dal procuratore della Repubblica, Eugenio Facciolla, di riaprire l’inchiesta sulla morte di Bergamini, archiviata, a suo tempo, come suicidio. I risultati della nuova perizia sono stati depositati al gip dai consulenti e a darne notizia è stata la sorella di Bergamini, Donata, con un post su Facebook. Nel testo affidato al social network la sorella del bomber rossoblu ha sostenuto ancora una volta che Denis “è morto soffocato, senza se e senza ma.

    Lo sapevo già – ha aggiunto Donata Bergamini, che da ormai quasi trent’anni si batte per fare chiarezza sulla vicenda – attraverso i miei consulenti. Finalmente si riconosce la verità”. La salma del calciatore del Cosenza Calcio era stata riesumata lo scorso mese di luglio, nel cimitero di Boccaleone, ad Argenta, la cittadina del ferrarese in cui Bergamini era nato. A ridare slancio alle indagini, dopo 28 anni e due inchieste della magistratura che non sono servite a sgombrare il campo da dubbi e perplessità, è stato il nuovo procuratore di Castrovillari, Eugenio Facciolla che, sulla base dell’istanza avanzata dai legali della famiglia del calciatore e alla luce di una consulenza tecnica che avrebbe evidenziato una discrasia tra l’ora ufficiale della morte e quello che potrebbe essere stato l’orario effettivo, ha formulato l’ipotesi che il calciatore sia stato ucciso. Ora, a dare manforte alle tesi dei legali della famiglia Bergamini, fatte proprie dalla Procura di Castrovillari, ci sarebbero i risultati della perizia che è stata depositata in vista dell’incidente probatorio. Attualmente per la morte di Bergamini risultano indagate due persone, l’ex fidanzata del calciatore, Isabella Internò, e Raffaele Pisano, l’autista del camion alla base del quale fu trovata la salma del giovane, lungo la statale ionica 106. In base agli esiti della perizia, comunque, si fa strada l’ipotesi del coinvolgimento diretto, nel presunto delitto, di più persone.

    (Ansa) 

     

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