Al Museo del Rock ‘Le voci dell’Eco’ di Daniela Rabia

La storia di un piccolo paese, di un monte da cui riecheggiano le voci e la speranza nel sentimento dell'amore 

Più informazioni su


    Ancora una volta la scrittrice e poetessa Daniela Rabia cattura l’attenzione dei lettori con un nuovo romanzo: “Le voci dell’eco”( Carratelli editore). Ieri pomeriggio al “Museo del Rock” la presentazione, moderatrice Anna Perani (Dirigente del settore Scuola, Istruzione, Politiche giovanili del Dipartimento Cultura della Regione Calabria), oltre all’autrice, presente anche Nunzio Belcaro, “libraio” della Ubik di Catanzaro. Il numeroso pubblico, si è lasciato coinvolgere dalla particolare storia, caratterizzata dagli ‘umani perbenismi’ di un piccolo paese, ma soprattutto dall’amore, quell’amore che farà risvegliare nel protagonista, nuovi e forti sentimenti.

    Nel libro, la Rabia racconta la storia di Goy, un giovane ragazzo diciassettenne nativo di Speriolo un piccolo borgo calabrese di cui non si sente di far parte, proprio in virtù di quelle “ipocrisie” che lui scorge, tanto da volerlo al più presto lasciare. Conclusi gli studi, Goy sogna di andare via, un sogno che si fa strada in lui sempre più frequente e nel frattempo egli si ritrova sovente da solo, con i suoi pensieri, lontano da quella vita che non gli appartiene, nemmeno quella familiare dove si sente quasi un estraneo. Amante della natura e della propria terra, ogni giorno si rifugia su di un monte, denominandolo “Monte Eco”, per via delle voci che dal paese vi arrivano, creando per l’appunto una sorta di “eco”.

    Da qui, egli scopre la vita del paese, con le sue giornaliere “armonie “ e “disarmonie”. Entra così a far parte del quotidiano di ciascun abitante, ascolta il loro discorrere e le loro vicende, si avvicina a tanti di essi e ne conosce parte della vita. Conosce Fanfulla, Nuzza do furno, mastru ‘Ntoni e mastru Micuzzu, Felicità la baldracca e tanti altri ancora, e sarà in questo contesto che egli scoprirà chi saprà donargli l’amore. Goy, probabilmente, non aveva considerato questa possibilità, l’amore dell’amicizia, come quella del suo amico Berto “vedovo di guerra”, l’amore di Lucia la ragazza che diventerà la sua fidanzata, i consigli della professoressa di lettere ed anche il riavvicinarsi dei genitori grazie alla nascita della nipotina. Dal “Monte Eco”, riecheggia pertanto anche l’amore, quell’amore che ha suscitato in Goy, la voglia di restare in quei luoghi dapprima ritenuti scomodi e a lui inappropriati, ma che ora vede con occhi diversi. “Il messaggio che vuole lanciare l’autrice – ha affermato la Petrani – è quello di “speranza”. Quella speranza che invita i giovani a rimanere nella propria terra”.” Goy – ha poi continuato – rappresenta la gioventù odierna, e si vorrà mettere in gioco. Importante il ruolo della professoressa, che lo inviterà a restare e da qui nasce uno spunto di riflessione su quanto sia fondamentale il compito della scuola nel supportare i ragazzi nelle proprie scelte”. L’autrice, ha poi anch’essa ribadito quanto sia importante restare nei propri luoghi di origine e leggendo “Le voci dell’eco”, non ci si calerà nella fantasia, ma sottolinea, si scoprirà quello che sta già accadendo nella nostra terra: guardare ogni opportunità che essa può offrire. Si sono poi aggiunte, le parole di Nunzio Belcaro, che si affiancano alla figura dell’autrice da lui descritta in una pagina del libro: “Attraverso il libro, si scorge quanto Daniela Rabia offra la sua sensibilità, ma anche la sua fragilità, che sottolineano la sua veridicità. Quella veridicità che traspare in Goy”. “La società – ha poi detto – è portata a pensare all’individualità e non alla collettività ed il riscatto di Goy, sarà proprio quello di dare quell’input affinché ciò non avvenga“. E così Goy, si troverà in un’altra dimensione, ovvero quella che gli farà valutare la vita diversamente, una valutazione questa volta fatta con il cuore e con altre speranze per il futuro che vorrà realizzare nella sua Calabria, un‘attuazione di quei sogni nati probabilmente sul “Monte Eco”.

    Elisa Giovene 

    Più informazioni su