Sanità, Oliverio si gioca il tutto per tutto

Occhi puntati sull’incontro di domani con il ministro Lorenzin, che vedrà anche il commissario Scura. Trattative in atto nel Pd e tra Pd e Ap. Ecco come potrebbe finire la “querelle”  

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    Si avvicina l’ora X per la sanità calabrese. Domani tutti gli occhi saranno puntati sul ministero della Salute a Roma, che nel pomeriggio ospiterà il governatore Mario Oliverio e il commissario ad acta Massimo Scura, chiamati a confrontarsi – in separata sede, a quanto risulta – con il ministro Beatrice Lorenzin.

    Mediazione difficile – Noto il tema di questo doppio appuntamento di domani: la valutazione da parte della ministro della richiesta del governatore calabrese di porre fine al commissariamento, in considerazione – è la tesi “accusatoria” che Oliverio da ormai un anno sta indirizzando a Scura – del sensibile peggioramento delle condizioni della sanità calabrese.  Al “D-Day” con la Lorenzin il presidente della Regione arriva al fondo di uno scontro frontale con il commissario di nomina governativa – e, di fatto, anche con il governo – il cui acme si è registrato nei giorni scorsi: prima con la minaccia-ultimatum di Oliverio di incatenarsi davanti palazzo Chigi e poi con la “strategia” del governatore di dare un taglio più istituzionale alla sua “crociata” con una sorta di “chiamata alle armi” delle istituzioni calabresi. E così sul tavolo della Lorenzin Oliverio domani porterà un documento anti-Scura e anti-commissariamento sottoscritto da 350 sindaci, dalla Città Metropolitana di Reggio e dai presidenti delle quattro Province: istituzioni che nel documento di sostegno a Oliverio appoggiano in tutto e per tutto la “linea del Piave” di Oliverio, che oltre alla “testa” di Scura sollecita anche la rinegoziazione del Piano di rientro
     
    Le previsioni – Basterà tutto questo “battage” a smuovere la Lorenzin? Sulle intenzioni del ministro e del governo si registra in queste ore un riserbo assoluto: quello che filtra sono solo indiscrezioni e sensazioni, che tengono conto anche del momento e del significato politico di questa “guerra” in atto sulla sanità calabrese. “Guerra” interna al Pd – il democrat Oliverio di fatto sta “guerreggiando” contro un governo a guida democrat – ma dai risvolti anche esterni al Pd, visto che in gioco ci sono anche le aspettative di Ap, il partito di Alfano, della Lorenzin e soprattutto di Tonino Gentile, partito che con i dem ha un accordo di governo e potrebbe avere anche un accordo elettorale in vista delle elezioni al Parlamento in programma in primavera. Il “nodo” da sbrogliare riguarderebbe essenzialmente la figura di Scura, che – sussurrano i “bene informati” – godrebbe di robuste coperture politiche a Roma, essendo – si dice nella Capitale – molto legato al ministro renziano Luca Lotti e al responsabile Sanità del Pd nazionale Federico Gelli ed essendo “ben visto” anche dalla stessa Lorenzin. Ma il “pressing” di Oliverio, che ha anche ricevuto il sostegno di un voto favorevole della Camera a un odg dei deputati del Pd calabrese, potrebbe sortire qualche effetto grazie al clima elettorale già imperante e alla necessità del Pd e della stessa Ap di non “giocarsi” la piazza calabrese, che rappresenta un bacino di voti comunque importante. E allora, al termine degli incontri di domani potrebbe uscire una soluzione “mediana” che tiene dentro tutti, senza entusiasmare nessuno ma anche senza umiliare nessuno: in sostanza – riferiscono fonti ministeriali – potrebbe finire con Scura non più commissario (ma “risarcito” con un’altra nomina governativa in futuro) e con al suo posto, alla guida della sanità calabrese, non Oliverio ma un tecnico che avrebbe però il gradimento del governatore. Ma in realtà non sono esclusi sviluppi diversi né clamorosi colpi di scena.
     
    Antonio Cantisani

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