Sanità, la ‘patata bollente’ ora è tutta nelle mani del Pd

L'esito dell'incontro tra il ministro Lorenzin ed il governatore Oliverio apre una partita delicata in casa dei democrat, che rischiano un duro scontro interno 

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    Vittoria, pareggio, sconfitta? Non è facilmente decifrabile l’esito dell’incontro tra il ministro della Salute Beatrice Lorenzin e il presidente della Regione Mario Oliverio, che da tempo sta chiedendo la rimozione del commissario alla sanità calabrese Massimo Scura, la fine del commissariamento e la rinegoziazione del Piano di rientro. L’esito può essere più facilmente decifrabile, tuttavia, se lo si valuta sotto i due profili che la “partita” della sanità presenta, il profilo istituzionale e quello politico, comunque legati l’uno all’altro. E così, mentre sul piano istituzionale si può anche azzardare a dire che nell’interlocuzione con il ministro e quindi con il governo la “battaglia” di Oliverio ha registrato un passo avanti, sul piano politico la situazione invece sembra essersi ulteriormente ingarbugliata, perché la vicenda adesso si configura come un’autentica “rogna”, anche elettorale, per il Pd.

    L’incontro – Alla Lorenzin Oliverio è riuscito a strappare l’impegno a portare il “caso” della sanità calabrese e del suo futuro in sede di Consiglio dei ministri, il che significa che si è quantomeno aperto il varco, finora chiuso a doppia mandata, per un confronto con il governo nazionale. Sotto questo profilo il cambio di strategia effettuato da Oliverio nelle ultime settimane, con il passaggio dalla minaccia-ultimatum di incatenarsi a palazzo Chigi al coinvolgimento delle istituzioni e degli enti locali calabresi, ha sortito un effetto concreto, che non era scontato, quello dell’apertura della pratica Calabria sul tavolo del Consiglio dei ministri. Quanto la trattativa con il governo nazionale possa terminare nel senso auspicato dal governatore (stop al commissariamento e nuovo Piano di rientro) è comunque tutto da verificare, e comunque dipenderà da come evolverà il livello politico della vicenda.

    Una “spina nel fianco” del Pd – Perché è a livello politico che la questione diventa adesso scottante, considerando la delicatezza del momento, del resto plasticamente resa anche da un dettaglio per nulla secondario: secondo fonti accreditate al ministero della Salute oggi avrebbe fatto “capolino”, in veste di “attento osservatore”, anche il sottosegretario Tonino Gentile, vice coordinatore nazionale di Ap, il partito della Lorenzin. Ma, com’era prevedibile del resto, oggi sono emerse tutte le contraddizioni che la vicenda della sanità calabrese provoca in casa Pd. A quanto si è appreso, infatti, nell’incontro con Oliverio la Lorenzin non si sarebbe affatto sperticata in lodi per Scura, tutt’altro, addirittura il ministro avrebbe in pratica “scaricato” il commissario, e però avrebbe fatto presente al governatore che la “palla” adesso è tutta nelle mani del Pd, visto che – avrebbe detto la Lorenzin – la nomina di Scura sarebbe da ascrivere in tutto e per tutto ai democrat, in particolare a “big” come l’attuale ministro Luca Lotti e il responsabile sanità del partito Federico Gelli. Ecco perché adesso la sanità calabrese potrebbe diventare il terreno per uno scontro “fratricida” nel Pd, e tra il Pd romano e quello regionale, uno scontro pericoloso considerando l’avvicinarsi della campagna elettorale per le Politiche. Si tratterà poi anche di capire quale sarà la reale posizione del leader dem Matteo Renzi: in estate a Diamante Renzi si era chiaramente espresso in senso favorevole a Oliverio e al Pd calabrese, ma sarà attestato ancora su questa linea?

    Lo scenario futuro – Sarà dunque necessaria una paziente e delicata opera di mediazione all’interno del Pd per evitare che la situazione sfugga di mano, per questo già da stesa non sono pochi coloro che prevedono uno slittamento della decisione sulla sanità calabrese a dopo le elezioni. Ma altri osservatori invece ritengono che la “partita” in realtà possa essere chiusa nei prossimi giorni con una soluzione che terrebbe tutti dentro, senza premiare nessuno ma anche senza umiliare nessuno: una soluzione che passerebbe dalla rimozione di Scura (che verrebbe poi “risarcito” con qualche altra nomina governativa) e con la nomina di un nuovo commissario che potrebbe non essere Oliverio ma un tecnico comunque “gradito” al governatore. E allora non resta che aspettare gli eventi, prima di parlare di vittoria, pareggio o sconfitta per Oliverio.

    Antonio Cantisani

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