Ferro e Tallini: ‘Romeo stenda un velo pietoso sul caso Calenda’

I consiglieri regionali: 'Ci saremmo aspettati una interlocuzione costante, magari quotidiana, tra Oliverio e il ministro dello Sviluppo economico'

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    “La difesa d’ufficio che Sebi Romeo fa del presidente Oliverio rispetto al caso Calenda, quando avrebbe fatto meglio a lasciar cadere un velo pietoso sulla vicenda, ci costringe a rimarcare ulteriormente la gravità delle esternazioni del ministro dello Sviluppo economico”. E’ quanto affermano i consiglieri regionali Wanda Ferro e Domenico Tallini (Gruppo misto). “Romeo – proseguono – ci accusa di stigmatizzare notizie infondate, quando le parole del ministro Calenda sono state chiare e inequivocabili, e riprese da tutti gli organi di informazione. Il tweet con cui il ministro Calenda ha dichiarato di essere stato ‘impreciso’ soltanto in serata, dopo che Oliverio gli ha ricordato la firma dell’accordo del 26 luglio scorso, non allevia la gravità del contenuto delle sue dichiarazioni. Altro che rettifica! Affermando soltanto di essere stato ‘impreciso”, è come se il ministro avesse detto: ‘Ho sbagliato a dire che ci siamo visti una sola volta per sbaglio, perché quella volta non è stato per sbaglio, ma avevamo un regolare appuntamento!’. Ciò quando ci saremmo aspettati una interlocuzione costante, magari quotidiana, tra il presidente della Regione Calabria e il ministro dello Sviluppo economico, così come è avvenuto per la Campania! Era quello il senso del ragionamento di Calenda e non è stata certo l’imprecisione dell’espressione a cambiarne la sostanza. Non accettiamo certo da Romeo accuse di mistificazione, il quale sa bene che nei confronti della minoranza non ha dato grande prova di credibilità, ed è evidente che le gravi dichiarazioni del ministro, riportate puntualmente dalla stampa, non potevano che procurarci allarme e preoccupazione”. “Non siamo tanto sprovveduti – concludono Ferro e Tallini – da non comprendere che la piccola chiosa con cui Calenda ha risposto ad Oliverio aveva l’obiettivo di non aggravare ulteriormente l’imbarazzo politico-istituzionale causato da un vero e proprio atto di denuncia delle gravi inefficienze dei governi meridionali, coinvolgendo senza smentita alcuna quello calabrese”.

    (FOTO D’ARCHIVIO)

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