Cgil, porto di Gioia Tauro: ‘Impegni non mantenuti da Mct’

 'Preoccupazione per il destino dei lavoratori, senza risposte adeguate agiremo' 

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    “Grande preoccupazione per i destini del porto di Gioia Tauro e dei lavoratori”. E’ quanto esprime la Filt-Cgil sulla situazione del porto calabrese, spiegando che “il venir meno degli impegni assunti da una parte dei firmatari dell’accordo quadro, siglato a Palazzo Chigi, vista la portata internazionale dei soggetti in campo, genera un sentimento di grande stupore oltre che di rabbia”. E, avverte, senza “risposte adeguate, la nostra azione non si farà attendere molto”. “Ci siamo assunti a tutti i livelli – spiega la Federazione dei trasporti della Cgil – responsabilità importanti con pesanti condizioni per circa 400 lavoratori, solo perché in cambio vi è una prospettiva di sviluppo del terminalista Mct (Medcenter container terminal) con adeguati investimenti economici. Oggi sembra nuovamente in discussione ma la rivendichiamo con forza”.

    Secondo la Filt “riportare il porto di Gioia Tauro su livelli di produttività ed efficienza, anche con investimenti sulla sicurezza dei lavoratori, ultimamente messa a repentaglio dalla vetustà e inadeguatezza dei mezzi meccanici, resta l’obiettivo primario che ci permetterebbe di ridiscutere il modello organizzativo, favorendo il riassorbimento di personale passato nell’Agenzia del lavoro. Serve – chiede infine la Filt – un intervento istituzionale deciso, con atti formali, volto a riportare l’azione e l’obiettivo sul percorso e la tempistica concordati ed in assenza di risposte adeguate la nostra azione non si farà attendere molto”.

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