Planetario di Cosenza, in primavera l’inaugurazione

L'assessore Caruso: "Sarà secondo in Italia per grandezza"

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    Scoprire le stelle, partendo dagli elementi necessari per orientarsi. Riconoscere le stelle, seguire i loro movimenti e comprendere le storie degli astri e delle costellazioni visibili nel corso delle stagioni. Osservare le coordinate celesti e le costellazioni, imparare a riconoscere i pianeti e gli spostamenti del sole e della luna, per poi individuare i più affascinanti corpi celesti del profondo cielo: nebulose, ammassi stellari e galassie. Tutto questo accadrà a Cosenza, dalla prossima primavera, quando sarà aperto al pubblico il planetario. In una sala di simulazione, situata vicino il ponte di Calatrava, sulla sponda del fiume Crati, in località Gergeri, sistemati su comode poltrone, 114 ospiti potranno partire per un viaggio intorno alla terra e verso pianeti lontani.

    Sotto uno schermo a cupola di 15 metri di diametro, un’incredibile combinazione d’immagini ad altissima definizione e un suono stereofonico trasporteranno i visitatori nel cuore degli eventi cosmici. Soli in pochi planetari in tutto il mondo si può assistere alla proiezione d’immagini in movimento a tutta cupola: con questa tecnologia gli spettatori si trovano immersi nell’animazione tridimensionale. “Il planetario di Cosenza, sarà il secondo in Italia, dopo Milano, per grandezza e sarà dotato di un avanzato sistema di proiezione in alta definizione che permette di svolgere nuove e straordinarie esperienze nel campo della didattica e della comunicazione astronomica”. Spiega Francesco Caruso assessore alla riqualificazione urbana del Comune di Cosenza, che con il sindaco Mario Occhiuto lavora a progetti di intervento su aree meno centrali della città. «Un progetto costato 7 milioni e ottocentomila euro, che va ad incrementare – aggiunge l’assessore Caruso – la nostra idea di rigenerazione degli spazi urbani, con interventi di tipo culturale, sociale, economico e ambientale, in modo da restituire ai cittadini luoghi belli da vivere”. (Ansa) 

    (foto d’archivio)

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