Cuochi d’Italia, niente morzello ma la Calabria vince ugualmente

Il piatto vincente si rivela stavolta il 'Pesce stocco alla riggitana' 

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    Sandra Collomb versus Felice Cuzzola ovvero Valle d’Aosta contro Calabria al turno eliminatorio del terzo campionato italiano dei cuochi, competizione che esalta la cucina tipica regionale organizzata e trasmessa da lunedì a venerdì da Tv8. Ben 1.500 km di distanza separano il ristorante La Lisse situato nella località La Thuille di Sandra e la Tavernetta di Felice a Reggio, ma un comune denominatore li unisce: la ristorazione di qualità. Una sfida appassionante, la loro, che ha seguito il solito cliché della trasmissione in cui d’abitudine due chef professionisti si confrontano nell’elaborazione delle pietanze tipiche in altrettante fasi in cui entrambi devono preparare un piatto del loro territorio e uno di quello dell’avversario. A presentare la gara Alessandro Borghese, mentre nel ruolo di giudici due “stellati dei fornelli”: il campano Gennaro Esposito e il toscano Cristiano Tomei. Il match non ha avuto molto pathos, considerato che Cuzzola ha messo la freccia già nel primo round – affrontato in “trasferta” – in cui ha vinto per 13 a 11. Ha preparato Carbonada con polenta, scelta fra Crespelle alla valdostana e Gnocchi con fonduta. A seguire la seconda manche in cui la Collomb ha invece optato per “Pesce stocco alla riggitana” (lo stoccafisso che può conservarsi per mesi senza perdere i suoi principi nutrienti), preferito tra “Fileja alla ‘nduja” e “Maccaruni cu sucu di purpetti”. Gioco facile, come premesso, per il calabrese che si è imposto ancora una volta per 15 a 13, punteggio da cui è scaturito un complessivo, largo, 28 a 24 in suo favore. La vittoria ottenuta da Felice ha permesso allo stesso cuoco di andare avanti nel torneo, potendo quindi continuare a esaltare eccezionali materie prime della Calabria come ‘Nduja di Spilinga,  Cipolla Rossa di Tropea, Cedro Liscio di Diamante e così via. Ma c’è di più, Cuzzola nelle sue note curricolari, per così definirle, ha anche segnalato di poter “portare in scena” il morzello che è, e resta, il fiore all’occhiello dell’arte culinaria catanzarese. Staremo a vedere, dunque. d.c.

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