Corte d’appello di Catanzaro conferma confisca di Arena

Beni per un valore di 350 milioni 

Più informazioni su


    di Antonio Capria

    La Corte d’appello di Catanzaro ha confermato la confisca dei beni per 350 milioni di euro a Pasquale Arena, sequestrati un anno fa dalla Guardia di finanza nell’ambito dell’operazione “Il parco del vento” sulla gestione del parco eolico “Wind Farm” di Isola Capo Rizzuto. 
    E’ stata quindi confermata anche in secondo grado la solidità delle investigazioni coordinate dalla Procura di Catanzaro e condotte dal Gico delle Fiamme Gialle, guidato dal tenente colonnello Michele Di Nunno, che avevano consentito di ricondurre l’investimento sul parco eolico alla sfera economico-patrimoniale della “cosca Arena” di Isola di Capo Rizzuto e di dimostrare come Pasquale Arena, funzionario del Comune e fratello del boss Carmine Arena, ucciso a colpi di bazooka in un agguato mafioso il 2 ottobre del 2004, sarebbe stato il gestore occulto degli affari della cosca. 
    L’analisi condotta dai finanzieri del Gico aveva consentito di ricostruire, attraverso una lettura critica delle evidenze investigative ed i necessari riscontri documentali e bancari, un patrimonio di ingentissimo valore schermato mediante il ricorso a sofisticati e complessi reticoli societari e successive cessioni di quote, mirate ad occultare la reale riconducibilità del parco eolico. Gli accertamenti, che hanno permesso di dimostrare la discrasia esistente tra la titolarità apparente dei beni oggetto di indagine e l’assenza di idonea capacità reddituale in capo a Pasquale Arena per sostenere l’intera operazione economica, avevano consentito alla sezione misure di prevenzione del Tribunale di Crotone di disporre il sequestro di tre società aventi sede a Crotone e a Isola di Capo Rizzuto e dei relativi complessi aziendali, tra cui il parco eolico “Wind Farm”, per un valore complessivo di circa 350 milioni di euro. La Corte d’Appello ha rigettato il ricorso dei difensori,  confermando nei confronti di Pasquale Arena anche l’applicazione della misura di prevenzione della sorveglianza speciale.

    Più informazioni su