Depurazione, Nicolò: da cosentino a locride è allarme

A giudizio del consigliere regionale la Giunta Oliverio, in prossimità dell'estate, dimostra tutta la sua inerzia

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    “L’estate è ormai alle porte e la stagione turistica 2018 si annuncia un’ennesima mortificazione per le straordinarie bellezze naturali calabresi, a cominciare dalle acque del mare e dalle spiagge. Si temono, purtroppo fondatamente, forti penalizzazioni per le aziende del settore e per gli operatori della ricettività turistico-balneare e un grave danno d’immagine per l’intera Calabria”. Lo afferma, in una nota, il consigliere regionale Alessandro Nicolò, di Fratelli d’Italia, che, in proposito, sottolinea le “gravi responsabilità del governatore Oliverio e della sua Giunta, che a quanto pare – afferma – riesce persino a far peggio dell’anno scorso”. “Dal Cosentino alla Locride – aggiunge Nicolò – piovono denunce e allarmi su schiume sospette che galleggiano in mare, immagini e video sconcertanti che ritraggono ‘strisce’ scure e maleodoranti che orlano la battigia e immortalano depuratori finiti già ‘in tilt’ in primavera, con un notevolissimo, inquietante anticipo sulle solite deplorevoli disfunzioni di luglio e agosto. Insomma, ancora una volta …ci risiamo: il Governo regionale si mostra in prossimità della piena stagione estiva tutta la sua inerzia, con la solita, pachidermica, incapacità di prevenire quei guasti ambientali che sfregiano l’immagine turistica della Calabria, oscurando le incomparabili bellezze naturali della nostra terra e i suoi inestimabili tesori ambientali. Bocciato clamorosamente dall’Unione europea, il sistema di depurazione calabrese continua a perdere acque fetide. Eppure, correttamente e con la necessaria fermezza avevamo lanciato in tempo nei mesi scorsi precisi allarmi in proposito con ripetute interrogazioni. L’ultima non più tardi di sei mesi fa ‘In ordine alle ataviche criticità del sistema depurativo regionale’ reclamava ‘strategie e azioni che si intendano assumere al fine di sanare il sistema depurativo regionale, circoscrivendo le conseguenze pregiudizievoli arrecate all’ambiente e alle potenzialità turistiche dell’intero territorio costiero’. Ebbene, non solo eravamo stati non pessimisti ma realisti osservando che gli interventi annunciati in merito dalla Giunta regionale non hanno prodotto risultati positivi ma eravamo stati facili profeti prevedendo, testualmente che ‘tale situazione è potenzialmente idonea a causare un’ulteriore condanna della Comunità Europea afferente alla medesima problematica di mancato adeguamento degli impianti di trattamento dei reflui fognari'”. “Non ci si può più permettere – conclude Alessandro Nicolò – di procedere a tentoni, insistendo nell’approssimazione e nell’improvvisazione. I cittadini calabresi, innanzitutto, hanno diritto ad avere tutte loro acque marine e le spiagge pulite e il comparto turistico, in quanto tale, non può reggersi esclusivamente sulla buona volontà degli operatori ma deve poter essere attrattivo grazie ad investimenti ad hoc, considerato peraltro la notorietà dovuta ai media nazionali e internazionali che riscontrano il buon lavoro svolto dai soli imprenditori del settore”. (ANSA)

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