5 Aprile, Robbe: è omaggio a principi fondanti democrazia

L'assessore regionale al Lavoro alla manifestazione di Catanzaro

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    “Il 25 Aprile è la grande festa dell’Italia, di un Paese che ha voluto essere libero e democratico. Questa giornata è l’omaggio ai principi fondanti della nostra democrazia, al sacrificio di uomini e donne che non persero la dignità di persone, sfidarono le violenze e la barbarie nazifascista per affermare i valori di libertà, di uguaglianza, di solidarietà e costruire un Paese nuovo più aperto e tollerante”. Lo ha affermato l’assessore regionale al Lavoro, Formazione e Politiche sociali, Angela Robbe, “che stamattina – é detto in un comunicato – ha partecipato alla solenne Celebrazione della Festa della Liberazione a Catanzaro, in rappresentanza del presidente della Regione, Mario Oliverio”. “Tra il 1943 ed il 1945 – ha aggiunto l’assessore Robbe – si sviluppò in Italia un movimento di Liberazione con le formazioni partigiane che sostennero l’azione militare delle forze alleate, ottennero il sostegno silenzioso ed attivo di migliaia di cittadini e permisero di arrivare il 25 aprile 1945 alla Liberazione dell’Italia. Anche la Calabria contribuì con la propria gente e con i propri partigiani alla Liberazione del Paese, come testimonia la partecipazione alla cerimonia del partigiano Carlo Manente. In questa giornata dobbiamo ricordare anche le vittime degli eccidi tra la popolazione civile: le vittime delle prime rivolte contadine a partire dal 1943 infatti furono il segno della ribellione al nazifascismo nel mezzogiorno. La Calabria e la sua gente pagarono sacrifici enormi per affermare libertà e democrazia anche se una storia della Resistenza nel Mezzogiorno non è stata mai scritta. Nel breve periodo dell’occupazione tedesca, in Calabria, in Campania, in Puglia, in Lucania e negli Abruzzi si verificarono numerosi episodi spontanei di resistenza militare e civile ai tedeschi, i primi episodi di ‘Resistenza’ si erano registrati nel ’42, nelle campagne della Calabria sotto forma di ribellioni contro le violenze squadriste. Si trattò di movimenti che ebbero un prevalente carattere di lotta sociale. Le rivolte contadine furono un tassello della crisi e la premessa di una trasformazione irreversibile della società economica agricola. L’opposizione al nemico da parte dei meridionali nacque in primo luogo come reazione al terrore tedesco. La Resistenza meridionale ebbe il carattere di ‘guerra di popolo’ che la rende unica nel suo genere. Il lavoro di recupero della memoria degli episodi di resistenza meridionale compiuto negli ultimi anni colloca il Sud nel contesto nazionale e fa della guerra di Liberazione un valore “italiano” nel senso pieno del termine”. “Dobbiamo essere orgogliosi – ha concluso Angela Robbe – di appartenere a questo straordinario popolo che ci ha dato una Costituzione democratica, un Paese nuovo e libero. Dobbiamo ringraziare i giovani di allora ed ai giovani di oggi ricordare che la difesa della democrazia deve avvenire ogni giorno nella diffusione dei valori di laicità, pluralismo, uguaglianza, libertà che subiscono nuove minacce e negazioni e porre un freno ad inaccettabili prevaricazioni che anche nella nostra Comunità, ancora oggi provocano prevaricazioni e intolleranza assolutamente contrarie ai valori fondanti della nostra Costituzione”. (ANSA).

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