Faida di Stefananconi, chiesti cinque ergastoli

I fatti di sangue riguardano il tentato omicidio e poi l'omicidio di Giuseppe Matina alias Gringia 

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     Il pubblico ministero della Direzione distrettuale antimafia di Catanzaro, Camillo Falvo, ha chiesto al giudice dell’udienza preliminare distrettuale cinque condanne all’ergastolo ed una condanna a 30 anni di reclusione per gli imputati del tentato omicidio e poi dell’omicidio di Giuseppe Matina, alias “Gringia”, fatti di sangue commessi a Stefanaconi, centro confinante con Vibo Valentia, nel dicembre 2011 e nel febbraio 2012 nell’ambito della faida che ha insanguinato il Vibonese.

    La condanna all’ergastolo e’ stata chiesta per: Giuseppina Iacopetta, vedova del boss di Stefanaconi, Fortunato Patania; Giuseppe Patania; Nazzareno Patania; Saverio Patania; Salvatore Patania, tutti figli di Fortunato Patania e Giuseppina Iacopetta. Per Nicola Figliuzzi di Sant’Angelo di Gerocarne, la richiesta di pena formulata dal pm ammonta invece a 30 anni. 
       Altri omicidi per la medesima faida sono stati gia’ oggetto di una sentenza emessa dalla Corte d’Assise di Catanzaro. Il processo per associazione mafiosa a carico del clan Patania e’ stato invece celebrato dinanzi al Tribunale di Vibo Valentia. (Agi) 

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