Il consigliere regionale Esposito: ‘Paradossale la vicenda dell’indennità dei medici Suem 118’

'Giustamente riconosciuta  - precisa il vicepresidente della Terza commissione Sanità - viene oggi erogata sottoponendola a condizione sospensiva' 

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    Il consigliere regionale Sinibaldo Esposito, vice presidente della Terza commissione Sanità del Consiglio Regionale, con una nota stampa interviene in merito alla paradossale vicenda che interessa i dirigenti medici Suem 118, relativamente alle indennità per i compiti aggiuntivi, prevista dall’articolo 29 (Accordo Regionale Integrativo) redatto in coerenza all’articolo 95 dell’Accordo collettivo nazionale.

    ‘Mi rendo conto – afferma il consigliere regionale – che la tematica è di assoluta marginalità rispetto alle annose e numerose problematiche del settore Tutela della Salute, resta però non affrontata in modo puntuale, definitivo e coerentemente alla disciplina richiamata, anzi viene inspiegabilmente procrastinata nel tempo con la previsione, tra l’altro, di effetti negativi sia sul piano economico sia sulla garanzia della tutela dei lavoratori.

    Tale indennità – continua – sino ad ora, giustamente riconosciuta ai dirigenti medici Suem, viene oggi erogata sottoponendola a condizione sospensiva. Infatti – spiega Esposito – nel cedolino stipendiale, appare una voce accanto al riconoscimento dell’indennità, per la quale la stessa sarà corrisposta in acconto e salvo restituzione (ove mai si dovesse “scoprire” che non è dovuta), anzi aggiungendo che vi sarà l’eventuale recupero delle somme corrisposte da parte della ASP; somme, è bene segnalare, corrisposte su conforme parere dello stesso Dipartimento della Salute nell’anno 2007 epoca in cui è stata già affrontata la questione.

    Orbene, un dipartimento che rimette le determinazioni alle Direzioni generali delle Asp circa la decisione sulla erogazione di detta indennità, non solo crea incertezze nei Dirigenti Medici ma favorisce eventuali disparità di trattamento a seconda dell’autonoma scelta aziendale.

    La questione, che può apparire risibile rispetto alla Tutela della salute dei cittadini calabresi, – aggiunge l’esponente politico – fornisce però il senso di approssimazione nel condurre in porto sicuro la Sanità calabra e questa volta la struttura commissariale non è il motivo di tale navigazione a vista.

    Del resto, a distanza di pochi giorni, il Dipartimento della salute ha redatto due diverse note con contenuto e prospettive completamente diverse, fino a decidere di non decidere, facendo ricadere la responsabilità ad altri.

    E’ auspicabile – conclude – una definizione della vicenda sulla base della disciplina richiamata, che dia certezza ed il giusto riconoscimento al lavoro di medici che operano per la tutela del diritto della salute dei cittadini in un  settore cardine quale l’urgenza/emergenza’.   

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