Irto incontra il presidente dell’Ordine dei giornalisti Soluri

Il Consiglio regionale ha approvato per la prima volta un piano di comunicazione. Soluri: 'Informazione leva del progresso civile' 

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     Nell’era dell’informazione e della comunicazione che viaggiano a gran velocita’ in un mondo globalizzato, il sapere e’ il motore dello sviluppo e la chiave per leggere ed affrontare le sfide del nostro tempo. Si e’ parlato anche di questo in occasione dell’incontro a Palazzo Campanella tra il presidente del Consiglio regionale Nicola Irto e il presidente dell’Ordine dei giornalisti della Calabria Giuseppe Soluri, accompagnato dal capo ufficio stampa del Consiglio Romano Pitaro.

    Nel corso della visita di cortesia – ammirando dal quarto piano di Palazzo Campanella l’impareggiabile panorama dello Stretto – il presidente Soluri ha espresso apprezzamento nei confronti del Consiglio regionale della Calabria che, per la prima volta, ha approvato un Piano della Comunicazione. “Segno – ha aggiunto il presidente dell’Ordine dei giornalisti calabrese – del valore strategico che si riconosce all’informazione quale leva del progresso civile, sociale ed economico di una societa’”.

    “La scelta d’implementare la comunicazione puntando a rafforzarne visibilita’, incisivita’ e diffusione permettera’ di far conoscere di piu’ e meglio l’attivita’ istituzionale dell’Assemblea regionale e i traguardi conseguiti” – ha detto il presidente del Consiglio regionale Nicola Irto, illustrando gli indirizzi del Piano triennale della Comunicazione 2016-2018″. Una linea coerente con quanto richiamato dal presidente Soluri secondo il quale “il ‘pianeta’ informazione ha registrato nel giro di poco tempo grandi mutamenti che impongono oggi la valutazione di una realta’ variegata”. Ancora una volta e’ stato ribadito che il grado di civilta’ di un Paese si misura anche dalla qualita’ dell’informazione. Senza un’informazione libera e indipendente la democrazia e’ pesantemente compromessa. Per queste ragioni il diritto dei cittadini ad essere informati va salvaguardato difendendo la dignita’ dei giornalisti e della stessa professione.

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