Ipasvi: Cardiopatie, vite salvate. Una giornata di studi

Il ruolo degli infermieri nell’emergenza urgenza cardiologica

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    Dalla chiamata al 118 del paziente colpito da infarto all’accoglienza in ospedale. Dal primo intervento in ambulanza al collegamento con la sala operativa. Ancora, il ruolo degli infermieri nell’emergenza urgenza cardiologica, quando intervenire con l’elisoccorso, la così detta ‘golden hour’ in cui si salva una vita, la somministrazione dei diuretici, e poi gli approfondimenti, tenuti dai medici, su fibrillazione, scompenso cardiaco e dislipidemie e molti altri interventi su temi specialistici. Una nuova giornata di studio e aggiornamento per il collegio Ipasvi di Catanzaro, tenutasi questa volta al presidio ospedaliero Giovanni Paolo II, ha approfondito ‘le cardiopatie e l’assistere infermieristico’ con almeno un centinaio di infermieri che hanno partecipato tra discussioni e interventi. Ad aprire i lavori la presidente del collegio Ipasvi di Catanzaro, Concetta Genovese, che ha sottolineato ancora una volta ‘la necessità che le competenze infermieristiche siano sempre aggiornate’ ancora che ‘le evidenze scientifiche si ottengono con l’aggiornamento’ ed ha ricordato la responsabilità nella professione infermieristica che deve essere sempre basata sul rispetto di protocolli ben precisi. E proprio a questo tema si è collegato il direttore dell’unità operativa Suem 11 8 oltre che dell’Elisoccorso dell’Asp di Catanzaro, Eliseo Ciccone, che ha aperto i lavori parlando del percorso che va ‘dal territorio all’ospedalizzazione: linee guida e protocolli operativi applicati al paziente con sindrome coronarica acuta’. Il direttore del 118 ha sottolineato l’imprescindibilità dal rispetto delle linee guida in settori come l’emergenza urgenza, ‘se si lavora mantenendo totale attenzione ai protocolli – ha detto – si evitano problemi legali molto seri’ ed ha quindi parlato del ‘Percorso diagnostico terapeutico assistenziale n. 75 del 6 luglio 2015 e del Protocollo organizzativo operativo n. 132 del 6 marzo 2017. Per addentrarsi poi negli aspetti medici della sindrome coronarica acuta, partendo dai fattori a rischio quali la familiarità, l’ipertensione, l’obesità, il diabete e il fumo. Ancora, medici e infermieri hanno approfondito le competenze dell’infermiere nella gestione dell’emergenza urgenza cardiologica sia in area extraospedaliera che al Pronto soccorso, e si è parlato della rete del 118. Si è sottolineato come l’infermiere deve intervenire in massima sicurezza e velocità, il margine di errore deve essere perciò ridotto alminimo. Si è parlato di tutto quello che si può fare per gestire le cardiopatie già in ambulanza, tra monitoraggio e la gestione di complicanze, oltre alla trasmissione in tempo reale degli esami salvavita effettuati. Di come si lavori in sala operativa 118, attraverso precisi protocolli, quando arriva la segnalazione dai pazienti o cittadini che intervengono per allertare i soccorso medici. Gli interventi che si sono succeduti sono stati quelli dei medici Eliseo Ciccone, Marzia Iamundo, Natalia Gelonesi, Maria Levato e degli infermieri Angela Gigliotti, Luca Torcasio, Manuela Costanzo, Caterina Antonella Aiello, Adriano Signorelli, Rosanna Tripolino, Giuseppe Colombino e Daniela Nicotera. Il dottore Luca Torcasio si è soffermato sul tema dello scompenso cardiaco, della somministrazione dei diuretici e della loro sorveglianza. Ancora, si è parlato dell’infermiere in sala operatoria e nei reaprti di Utic e Emodinamica. ‘E’ indispensabile il lavoro in equipe – ha precisato la dottoressa Marzia Iamundo – non è previsto l’individualismo decisionale: l’obiettivo è la vita del paziente’.

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