La fontana Carlo Pacino torna a brillare

Un team, guidato da Rocco Greco, ha restaurato il monumento simbolo di Girifalco


di Alessia Burdino

Che il diavolo l’abbia costruita in una sola notte è leggenda. Che Rocco Greco, insieme a Lucia Di Paolo e Camillo Gianmarino, l’abbia riportata in vita più bella e maestosa di prima è realtà. La fontana di Carlo Pacino, simbolo di Girifalco è stata restaurata e presentata, nella sua nuova veste, nell’ambito della manifestazione Ri_Vedi il centro storico, #sottouncielodistelle. Riportato allo splendore di un tempo per volontà dell’amministrazione comunale, guidata dal sindaco Pietrantonio Cristofaro, il monumento barocco appare, ora, più bello e luminoso.

Protetta, per mesi, da un cantiere creato ad hoc per questo lavoro, la fontana era diventata off limits per i suoi consueti fruitori. Mesi di attesa. Aspettative e speranze che hanno trovato pieno soddisfacimento quando il telo verde che la copriva è stato sollevato. Un momento magico per Girifalco. Che, difficilmente, sarà dimenticato. Basta ripensare all’applauso che ha accompagnato l’emozionante scopertura. A qualche viso rigato dalle lacrime e alla gioia dei girifalcesi. Finalmente la fontana di Carlo Pacino è tornata bella. Bellissima. 
Finalmente, anche, Girifalco ha un monumento meta di visite e selfie

Passare da corso Garibaldi o attraversare la piazza e vedere ragazzi farsi la foto o adulti ammirarne, di nuovo, il fascino, è davvero emozionante. 
E ciò è stato possibile grazie ad un delicato intervento di restauro realizzato da un team di esperti che ha lavorato alla fontana di Girifalco con competenza, dedizione e amore. Con un supplemento d’amore perché Rocco Greco è originario di Girifalco da dove è partito per studiare fino ad arrivare, poi, a lavorare nella Basilica di San Pietro, nei Musei Vaticani, a Palazzo Farnese e in tanti altri posti ancora. 
Oggi nel curriculum di Rocco e dei suoi colleghi c’è, anche, il restauro della Fontana di Carlo Pacino. Un intervento durato 75 giorni, durante i quali sono state eseguite tutte le varie operazioni, guidate dal criterio filologico, condiviso sempre con le autorità preposte della Soprintendenza ai Beni Culturali della Calabria. 

La pulitura ha fatto emergere la bellezza della pietra, con sfumature cangianti di giallo paglierino e rosaceo. Colorazione che deriva senz’altro dalle stratificazioni di conchiglie fossili, visibili chiaramente in diversi frammenti. 

È seguito un consolidamento strutturale, concentrato in particolare sulle colonnine delle balaustre e sui gradini perimetrali; il ripristino del sistema idraulico di adduzione e scarico, mediante la sostituzione di tubazioni in acciaio inox; il rifacimento del piano di calpestio con pendenze e quote idonee, impiegando materiali simili all’originale, pur consapevoli di un attuale innesto reso visibile. In prossimità del plinto centrale è stata realizzata una canale di scolo a scomparsa che raccoglie l’acqua in gran parte riversata dalle vaschette di raccolta.  

Un lavoro delicato realizzato in 75 giorni; quei 75 giorni che, oltre a ridare splendore alla fontana, hanno contribuito a rispolverare quel senso di comunità di cui Rocco “il restauratore” tanto ci ha parlato: “Ho restaurato un’opera di un paese sentendone tutta l’appartenenza, sentendomi uno di voi e con voi. Sono andato via da Girifalco nel 1989, avevo 17 anni, per andare a studiare a Roma. Torno dopo 30 anni, certamente diverso da come sono partito. Non conoscevo quasi più nessuno, ora, dopo questo lavoro, ho riconosciuto e conosciuto tutti voi. Questo è ciò che resta di più prezioso di questa nostra avventura qui a Girifalco”.