‘Verdetto storico’: incidente operaio sindacalista, ok a rendita Inail

Medicina Democratica: 'Vicenda è durata 19 anni'


E’ arrivato, dopo 19 anni di battaglia giudiziaria, il verdetto che – dopo alterne decisioni – ha riconosciuto il diritto alla pensione Inail per un operaio che ha avuto un incidente mentre andare a una trattativa sindacale, anche se non era un sindacalista di professione e aveva solo un permesso sindacale. Lo rende noto Medicina Democratica che ha seguito questa annosa vertenza.

“Adesso Aldo L., operaio escavatorista in servizio sul Tav Bologna-Firenze, in trasferta dalla Calabria dopo una infinita trafila giudiziaria, con sentenza definitiva della Corte d’Appello di Catanzaro ha avuto il riconoscimento dell’inabilità del 50%, con relativa rendita, a far data dal 23 aprile 2001, per l’infortunio accaduto il 6 giugno 2000″, spiega una nota di Medicina Democratica.

“E’ una grande soddisfazione, è la prima sentenza del genere in Italia: viene riconosciuto, in ottemperanza al DPR 1124/65, come infortunio sul lavoro in itinere, quello occorso, in seguito a incidente stradale ad Aldo L., mentre rientrava al campo base da una riunione sindacale, a 40 chilometri di distanza”, dichiara Gino Carpentiero, medico di Medicina Democratica. “Sembra paradossale – ha aggiunto – ma questo riconoscimento scattava solo per i sindacalisti di professione e non per i lavoratori in permesso sindacale.”

“La vicenda è emblematica – dichiarano Fulvio Aurora, responsabile vertenze di Md e Maura Crudeli, presidente dell’associazione esposti all’amianto – del percorso accidentato che molti lavoratori devono affrontare e della grande conflittualità con l’Inail, per cui in tanti alla fine rinunciano. Questo si traduce in una sorta di risparmio per l’Inail, che per il 2018 ha con enfasi dichiarato un avanzo di bilancio di quasi due miliardi di euro”.

“Ci chiediamo come sia possibile – proseguono Aurora e Crudeli – un aumento costante di utili per l’Inail a fronte di un aumento dei morti sul lavoro, e delle denunce per malattie professionali: stando agli Open Data Inail c’è una media di 3,3 morti al giorno, compresi ferie e festivi, con un aumento del 6% nel 2018 e del 2% nei primi 7 mesi del 2019. In aumento del 2,7% anche le denunce per malattie professionali”.

“Riteniamo doveroso – concludono Aurora e Crudeli – ridefinire l’Inail solo come ente risarcitorio, come previsto dalla legge 833/1978 e mai attuato. Confidiamo in quanto annunciato dal nuovo Governo al punto 4 del programma, dove ha previsto di realizzare un piano strategico di prevenzione e sicurezza sul lavoro che non potrà prescindere dall’ intervenire sull’organizzazione e la funzione dell’Inail”.