Base in mare per soccorsi migranti: progetto di architetto di Sellia Marina

Il progetto realizzato da Nicla Esposito prevede un modello dimensionato per 100 migranti posto in acque internazionali

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    Piattaforme in mare, da collocare in acque internazionali, per soccorrere i migranti che raggiungono l’Europa, con costi compatibili con le spese attuali. Nei giorni in cui gli sbarchi in Italia si moltiplicano, una giovane architetto calabrese lancia un’idea per risolvere sia le contrapposizioni tra gli Stati sia la necessità di soccorsi più adeguati. Tutto messo nero su bianco, grazie alla progettazione di rifugi da realizzare in mare, in acque internazionali, con tanto di progetto della struttura e di tutte le analisi necessarie per garantire funzionalità e sicurezza.

    Nicla Esposito, 26 anni, residente a Sellia Marina, centro in provincia di Catanzaro, ha presentato la tesi di laurea dal titolo “Sul limite dell’accoglienza – modello di un rifugio per migranti in mare in acque internazionali”, laureandosi all’Università degli Studi “Mediterranea” di Reggio Calabria nel corso magistrale di architettura.

    Il progetto realizzato da Esposito prevede un modello dimensionato per 100 migranti, con una piattaforma galleggiante che accoglie, in prossimità di una banchina, il gommone in arrivo. I migranti accedono allo spazio libero, dal quale sarà possibile raggiungere i moduli principali, tramite ascensori e scale esterne. Nello specifico, il primo modulo include spazi di identificazione, screening sanitario e recovery room. Il secondo modulo identifica spazi conviviali (refettorio, spazio comuni) e spazi destinati al culto. Il terzo modulo scinde i dormitori per migranti (per genere) e per volontari/operatori.

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