Riaperta al culto dopo anni la chiesa di San Pietro Apostolo di Cetraro

L’antico fulcro religioso  può di nuovo riaccogliere i fedeli 

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    Dopo una partecipata Santa Messa, celebrata dal vescovo della Diocesi di San Marco Argentano-Scalea, monsignor Leonardo Bonanno, insieme al parroco don Luigi Gazzaneo e a padre Pietro Ammendola, ministro provinciale dei Cappuccini, la comunità parrocchiale della chiesa di San Pietro Apostolo di Cetraro ha di nuovo il suo luogo di culto.

    Da mercoledì scorso, è stata, infatti, riaperta al culto la chiesa di San Pietro Apostolo, antico fulcro religioso di Cetraro. Da anni, l’antico edificio necessitava di importanti interventi di restauro, in particolare relativamente al tetto, alla facciata e agli intonaci, interventi che, dopo due anni di lavori, lo hanno riportato all’antico splendore. Alla cerimonia hanno partecipato tutti i sacerdoti di Cetraro, i sacerdoti dei paesi limitrofi, come già sottolineato, il padre provinciale dei Cappuccini, padre Pietro Ammendola, il guardiano della Basilica di Acri, padre Francesco Donato, il sindaco di Cetraro, Angelo Aita, il vicesindaco, Fabio Angilica, il consigliere regionale Giuseppe Aieta, il consigliere provinciale Franco Pascarelli, i Carabinieri di Cetraro, guidati dal maresciallo Pasquale Schettini, il gruppo di preghiera del Beato Angelo di Cetraro, il gruppo di preghiera di San Pio da Pietrelcina di Cetraro Marina, il gruppo di preghiera di Natuzza di Cetraro, e molti fedeli delle contrade San Pietro e Sant’Angelo. Nel corso della cerimonia, sono intervenuti padre Pietro Ammendola e il consigliere regionale Giuseppe Aieta, che hanno sottolineato l’importanza del momento e le peculiarità che caratterizzano l’edificio.

    A margine della cerimonia, è, inoltre, stato reso noto che, a breve, nella stessa chiesa appena riaperta al culto sarà collocata una statua del Beato Angelo d’Acri, grazie all’impegno profuso dal signor Antonio Martilotta, da sempre devoto del Beato, che, come è noto, sarà proclamato Santo il prossimo 15 ottobre, e dal parroco don Luigi Gazzaneo. La bella notizia relativa alla prossima canonizzazione del Beato Angelo d’Acri (di cui il Papa ha, appunto, riconosciuto un miracolo attribuito alla sua intercessione), diffusa nelle scorse settimane, ha suscitato una grande e particolare emozione nei tanti cittadini di Cetraro che gli sono devoti. Nel corso della sua vita, infatti, il grande frate soggiornò per molti anni a Cetraro, lasciando tracce indelebili della sua opera e del suo passaggio. Il legame tra il Beato Angelo d’Acri, al secolo Luca Antonio Falcone, e Cetraro è, dunque, da sempre molto stretto, visto che il religioso, a partire dal 1710, visse a lungo nella cittadina tirrenica, essendo guardiano proprio dell’allora Convento dell’Ordine dei Cappuccini, oggi parrocchia di San Pietro Apostolo, ordine al quale, come è noto, apparteneva, e considerava la città una seconda patria.

    Clelia Rovale

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