Tommaso Campanella e le sue rivoluzionarie tesi in campo medico

Due ricercatori calabresi approfondiscono le tesi del monaco e guadagnano una pubblicazione internazionale

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    Il frate domenicano Tommaso Campanella (Stilo 1568 – Parigi 1639) fu un famoso filosofo, teologo, astrologo e polittico del XVI secolo. Affascinato dall’opera di Bernardino Telesio, si opponeva all’ortodossia aristotelica e per questo motivo è stato denunciato all’Inquisizione trascorrendo ben ventisette anni in carcere. Durante la sua prigionia ha scritto la sua opera più importante, “La città del sole”. Campanella non era un medico, ma attraverso la lettura delle opere di Ippocrate e Galeno, ha maturato una grande familiarità con i temi scientifici, che emerge in due sue opere “Epilogo Magno” e “Medicinalium iuxta propria principia, libri septem”, quest’ultimo un trattato in sette libri su varie questioni mediche, l’ultimo dei quali interamente dedicato alla febbre.

    LO STUDIO DI DUE RICERCATORI CALABRESI

    Due ricercatori calabresi Antonio Perciaccante dirigente medico presso l’ospedale San Giovanni di Dio di Gorizia ma originario di Cassano allo Ionio e Ludovico Abenavoli professore associato di gastroenterologia presso l’Università Magna Graecia di Catanzaro, spinti dalla passione per la ricerca e la divulgazione scientifica, hanno approfondito gli elaborati del filosofo di Stilo, soffermandosi in particolare sul suo innovativo concetto di febbre, fin ora non adeguatamente valorizzato. I due ricercatori hanno evidenziato come nei suoi scritti Campanella offra una nuova visione, affermando per la prima volta nella storia della medicina che la febbre “non è una malattia, ma una guerra contro la malattia”, un potente strumento di una forza terrena positiva. Inoltre, Campanella fornisce una concezione sorprendentemente moderna della febbre come un meccanismo di auto-regolazione, definito “un rimedio … applicato quando e dove c’è bisogno”.

    LE PUBBLICAZIONI SULLE RIVISTE INTERNAZIONALI

    Questa ipotesi medica rivoluzionaria formulata dal frate calabrese, è stata una visione lungimirante, osteggiata dai contemporanei ma confermata dalla moderna fisiologia. I risultati di questa ricerca condotta sui testi di Tommaso Campanella, sono stati pubblicati questo mese sulla prestigiosa rivista scientifica internazionale Internal and Emergency Medicine (https://link.springer.com/article/10.1007/s11739-017-1744-3). “Il nostro è un atto di amore per la nostra terra e per i tanti personaggi illustri che vi sono nati e che hanno contribuito nei secoli allo sviluppo delle scienze e della arti. Come calabresi e come ricercatori, abbiamo il dovere morale di riscoprire, studiare e divulgare le opere di figure come quella di Tommaso Campanella, un’autentica luce che ha illuminato un’epoca buia”, hanno affermato Abenavoli e Perciacante.

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