Successo del Premio Letterario Internazionale Casentino per la scrittrice Maria Primerano

Classificata al terzo posto nella sezione narrativa inedita con il suo testo Pergolesi Anima Scurdata Opera Buffa

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    Successo alla 45 esima edizione del Premio Letterario Internazionale Casentino, in Toscana, per la scrittrice catanzarese nonchè cardiologa Maria Primerano, che si classifica al terzo posto nella sezione narrativa inedita con il suo testo Pergolesi Anima Scurdata Opera Buffa, “per l’originalità e l’energia creativa”, così come recita la motivazione.

    La premiazione è avvenuta sabato scorso nella suggestiva Abbazia di San Fedele in Poppi, Arezzo, in un contesto molto suggestivo per bellezza architettonica e paesaggistica, alla presenza di una Giuria autorevole salutata da convenuti di prestigio tra cui il Direttore della Galleria degli Uffizi Dr. D. Schmidt accompagnato dal sindaco di Poppi Carlo Toni.

    Pergolesi Anima Scurdata Opera Buffa, che uscirà in libreria tra un mese circa a opera di Helicon Edizioni, ad appena due mesi di distanza dall’ultimo libro della Primerano, il divertentissimo Rossini Lo Stravagante, pure Helicon Edizioni, ruota intorno alla figura di Giovambattista Pergolesi, musicista, e alla sua sfortunata storia di vita, conclusasi con la morte per tisi e la sepoltura in una fossa comune. “Tutto ciò”, come specifica l’Autrice, “costituisce, da una parte, il lato serio della narrazione, risultato dell’inevitabile suggestione determinata dai tragici fatti del nostro tempo, cui si affianca, dall’altra, la storia di Don Lollò, parroco della Cattedrale di Pozzuoli e della perpetua Carmelina, che, scorrendo parallela alla narrazione precedente, ne disegna, al contempo, il lato faceto, ponendosi in antitesi con essa quasi a volere esorcizzare, in una gabbia di parole, l’orrore, lo sbigottimento e la morte cui abbiamo assistito in piena pandemia da Covid19.

    La creatività del libro nasce grazie a un escamotage narrativo molto fascinoso e suggestivo, quello relativo al culto delle aneme pezzentelle nel Cimitero delle Fontanelle in Napoli, preso in prestito per tracciare le storie e per tessere in modo assai originale, in fondo oltre che tenero e commovente, l’ordito.

    Un’Opera Buffa, in cui amori, spaventi, piccoli abbindoli, finzioni, giochi di amanti, situazioni buffe, vissuti nella quotidianità del curato e della perpetua, consentono all’autrice di portare musica e teatro nel teatro della vita, tra narrazioni e versi che s’inseguono a scialo fino all’incalzare ritmico e risoluto della stretta finale. Il tutto in omaggio a Pergolesi che dell’Opera Buffa ne fu Maestro”.

     

     

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