“Faillo” infiamma Catanzaro

Un successo sotto tutti gli aspetti per lo scrittore crotonese Gianluca Facente, ospite a Catanzaro della rassegna “Libri e bollicine”.

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    Potremmo iniziare dalla fine: “ebbene sì, qui tutti noi eravamo Kroton”, questa la frase con la quale la Prof.ssa Francesca Ferraro, ha concluso la quarta serata della rassegna “Libri e Bollicine”, organizzata da Annozero con il patrocinio dell’Assessorato alla Cultura del Comune di Catanzaro e la collaborazione del Rotary Club. Basterebbero queste poche parole per far comprendere il successo ottenuto da Gianluca Facente e dal suo “Faillo Il Pitionico”. Ma procediamo con ordine. Più di un anno fa, prima che la pandemia ci bloccasse e limitasse, lo scrittore, era stato ospite a Catanzaro riuscendo a raccontare del celebre atleta e guerriero crotoniate; bene, quelle parole hanno dato oggi il loro frutto. Nella giornata di venerdì 26 Febbraio, nel pieno rispetto delle norme sanitarie anti-covid, Gianluca è stato ospitato all’interno del Museo storico militare Brigata (MUSMI), dove ha narrato le gesta dell’eroe del suo romanzo, riuscendo ad infiammare, la platea. Un dibattito coinvolgente ed un pubblico che ha ascoltato in “religioso” silenzio, rapito dalla narrazione di Gianluca, che da parte sua ha espresso una grandissima soddisfazione dovuta anche alla proposta di molti docenti presenti, che hanno chiesto di poter organizzare alcuni incontri nelle scuole del territorio. Una uditorio che ha atteso pazientemente la fine dell’evento per complimentarsi e per sottolineare lo sforzo importante “di sostenere magistralmente una trama complicata e scrivere abilmente di tematiche così significative”. Fulcro di tutta la discussione è stato il tema dell’oblio, della memoria e gli eroi silenziosi. Ed è proprio dal silenzio, che lo scrittore e poeta crotonese, ha salvato una figura che era stata messa in disparte, in un angolo buio a favore di altri personaggi illustri, ma non per questo più importanti del “primo eroe d’occidente”. La capacità di leggere diverse sfaccettature all’interno del romanzo, di cogliere aspetti forse non compresi appieno nel corso di altre presentazioni, ha permesso di poter raccontare, non la solita storia di guerra, ma la vita di un uomo, di 2.5000 anni fa, ricostruendo quei rapporti umani, a volte anche intimi, vissuti nell’attesa di un evento inevitabile.

    Non è un libro di guerra è tutto ciò che precede la guerra, è tutto ciò che spinge un uomo a fare la guerra; è tutto ciò che di negativo la guerra rappresenta, ma che alla fine devi fare.

    L’opera di Facente viene esaltata oltre che per la sua eccezionale narrativa, stringente e forte, anche per l’abilità nel raccontare una storia articolata, avvincente e ricca di colpi di scena, dimostrando nei dettagli, quanto sia stato lungo il lavoro di lettura delle fonti e di ricerca, prima della stesura del romanzo. Un eroe silenzioso, Faillo, che ha preso la sua decisione mettendo da parte la “parola” in favore dell’azione. Ed è forse proprio questo il punto di partenza per iniziare a crescere come singoli e come collettività. Lo scrittore ha voluto, provocatoriamente, proporre, durante l’incontro, l’idea di una “lega calabrese”, libera da divisioni, per il rilancio e la crescita di tutto un territorio, come quello calabrese, che ad oggi potrebbe essere “il popolo più ricco d’Europa”; e chissà che non sia proprio questo evento a poter dare nuova linfa e nuovo slancio per tentare di rilanciare la cultura magnogreca in Italia e nel mondo.

    Serve una rivoluzione culturale, dobbiamo metterci al pari degli altri. Abbiamo bisogno di recuperare l’entusiasmo per poter crescere. Qualcosa oggi si muove, anche a Crotone, ma siamo ancora troppo pochi; c’è fermento ma dobbiamo ancora migliorare.

    Come l’atleta e condottiero magnogreco, Gianluca Facente, è sempre stato caratterizzato da un modus operandi che mette da parte le “troppe parole“, per agire nel concreto. Partendo dal quel concetto che la cultura cinematografica moderna ci offre, attraverso il Batman di Nolan: “Non è tanto chi sei, quanto quello che fai, che ti qualifica”, sottolineiamo ancora una volta, che sono anni che lo scrittore, poeta e divulgatore crotonese, lotta e si spende per la propria città, mettendo da parte retoriche fini a se stesse, ma “combattendo” in prima linea per esportare la cultura e la storia millenaria della propria città, dimostrando che la bellezza che deriva da questa, rapisce, incanta è permette di crescere.

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