Pietragrande, Estasi, (Anna). La tela di Luca Viapiana, tra ‘scontrini calabresi’ e mitologia

L'artista: 'Un'opera che nasce da quel pezzo di Ionio che va da Caminia a Montauro, il nostro Golfo meravigliosamente rassicurante'

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    Una tela che rimanda subito a una potente sensualità. Una bellezza classica, estatica, suggestioni di archeologia, la donna nelle acque, come una sirena, o Venere che fuoriesce dalle acque del mare, come l’idea della creazione, della pace.

    Ma la tecnica è contemporanea. E’ fatta di ‘olio, smalti, scontrini calabresi’.

    Il classico e il contemporaneo, quindi, si fondono insieme. E’ ‘Marina di Pietragrande, Estasi. (Anna), l’ultima delle opere a cui sta lavorando Luca Viapiana, uno dei più grandi artisti catanzaresi contemporanei.

    Dietro c’è molto. C’è l’ispirazione data da un luogo molto amato. C’è la cultura dell’artista che inevitabilmente mette insieme la sua personale vena a ulteriori rimandi. Contemporanei e arcaici.

    Ho cercato di raccontare la scogliera di Pietragrande -racconta a catanzaroinforma.it Luca Viapiana – un luogo al quale sono legatissimo, mettendola in relazione con una donna in adorazione che si abbandona ad una consapevole forma di possesso, se mistico o meno sarà lo spettatore a deciderlo”.

    E’ una tela che avevo iniziato anni fa, per poi lasciarla incompleta. Ho dedicato molti lavori a quel pezzo di Ionio che va da Caminia a Montauro –racconta –  perché la mia idea e il mio concetto di mare trovano in quei luoghi il loro parametro di riferimento e, di conseguenza, più li analizzo più scopro e capisco cose che riguardano la mia natura più intima. Guardando altri orizzonti italiani o esteri ci si rende conto di quanto il nostro Golfo sia meravigliosamente rassicurante”. Ma c’è una novità.

    “In genere, nel tentativo di raccontarlo, ho realizzato nature morte contestualizzate dentro marine senza figure umane, con una impostazione concettuale, quantomeno nelle mie intenzioni. In questo caso, in linea con diversi lavori dedicati alla mitologia greca che ho realizzato negli anni, ho cercato di raccontare la scogliera di Pietragrande, luogo al quale sono legatissimo, mettendola in relazione con una donna in adorazione.

    Da bambino ero molto affascinato da “L’estasi di Santa Teresa” del Bernini, per questo è un soggetto che mi piace trattare, lo avevo già fatto nella illustrazione dedicata al personale infermieristico, “La prima linea”, nelle mie “Opere sulla Pandemia”.

    Sacro e profano. “In questo caso – spiega  ancora Viapiana – ho sviluppato il tema in un’accezione schiettamente effimera e pagana, utilizzando scontrini fiscali prodotti da quel territorio, e fustellando il telaio della tela in modo tale che lo scoglio, penetrando con logica inversa l’esterno della composizione, andasse ad incentivare la componente erotica della scena”.

    In questi giorni Luca Viapiana è molto impegnato per l’allestimento del suo ‘Mercante in Fiera calabrese’  dal 10 luglio al 27 agosto esposto sul lungomare di Montauro, all’interno del Festival di Arte e Cultura ‘Panta’, che accompagnerà l’estate con dibattiti, esposizioni, collettive di arte tante presentazioni di libri.

    Un periodo più che mai produttivo che segue a ‘Opere sulla pandemia’, fino alle ultime tele nate dalla costa ionica come fonte di ispirazione.

    Lo scorso 14 settembre Luca Viapiana ha ricevuto il Premio Catanzaroinforma 2020 (leggi qui).

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