Il Premio ‘Biografia d’autore’ per ‘Rossini lo stravagante’ della scrittrice e cardiologa catanzarese Maria Primerano

La creatività dell’autrice ha riscritto in chiave fantastica la storia del compositore pesarese

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    “Rossini lo stravagante” della scrittrice catanzarese cardiologa Maria Primerano vince il Premio BIiografia d’autore al 46esimo Premio letterario internazionale Casentino, uno dei più longevi d’Italia, fondato da Carlo Emilio Gadda, Nicola Lisi, Carlo Coccioli negli anni ’40, con premiazione- Opera grafica e diploma- nella bellissima Abbazia di San Fedele in Poppi, Arezzo.

    Un libro fortunato questo, molto piaciuto a Sergio Ragni, il più grande studioso contemporaneo di Rossini che ha elogiato l’autrice in una straordinaria lettera pubblicata in quarta di copertina, e che in un anno dalla pubblicazione si è imposto in tutta Italia: Primo classificato al Premio letterario internazionale Massa città fiabesca di mare e di marmo; Primo classificato al Premio nazionale Argentario/Grosseto; Primo classificato al Premio letterario internazionale Città di Sarzana; Primo classificato al Premio letterario Ti meriti un amore/ Imola; Primo classificato al Premio letterario internazionale Città della Rosa Aulla/ Massa Carrara; Menzione d’onore al Premio letterario internazionale Lord Byron/Porto Venere.

    Rossini, uomo gran peccatore, era solito dire: Mangiare, amare, cantare e digerire sono i quattro atti di quell’opera comica che è la vita. Chi li lascia sfuggire è un pazzo, ed è da qui che si è scatenata la creatività dell’autrice che ha riscritto la storia del compositore pesarese dal momento in cui, una volta morto, giunge dal Padreterno ove deve rendere conto e scontare tutti i suoi peccati terreni.

    Il Padreterno, ancora indeciso sul da farsi,  per la lunga lista di peccati, inizia a collocarlo all’inferno, nel girone dei golosi, in modo che possa iniziare a scontare i peccati di gola.

    Non conosco un’occupazione migliore del mangiare, cioè, del mangiare veramente. L’appetito è per lo stomaco quello che l’amore è per il cuore. Lo stomaco è il direttore che dirige la grande orchestra delle nostre passioni, ripeteva, infatti, Rossini e in cima alla scala dei suoi valori metteva sicuramente i maccheroni, che amava cucinare di persona celebrandone un rito:

    Fu allora che comparve Rossini, che con la sua delicata mano grassottella, scelse … una siringa d’argento. La riempì di purèe di tartufi e, con pazienza, iniettò in ciascun rotolo di pasta questa salsa incomparabile.

    Poi sistemata la pasta in una casseruola come un bambino nella culla, i maccheroni finirono la cottura tra vapori che stordivano. Rossini restò là, immobile, affascinato, sorvegliando il suo piatto favorito e ascoltando il mormorio dei cari maccheroni come se prestasse orecchio a note armoniose, come si legge argutamente nel testo.

    Rossini lo stravagante, testo assai brillante, è già stato catalogato nelle prestigiose biblioteche internazionali di Monaco di Baviera, Berlino, Harvard University, solo per citarne alcune.

     

     

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