A Lamezia la presentazione del libro Donne custodi-donne combattenti del magistrato Marisa Manzini

Appuntamento fissato per il prossimo martedì nel Chiostro Caffè letterario

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    La  ‘ndrangheta crea falsi miti e false aspettative: c’è bisogno di  verità, c’è bisogno di donne.

    Nasce così “Donne custodi-donne combattenti”, il nuovo  e atteso libro, Rubbettino editore, del magistrato piemontese  Marisa Manzini, già autrice del volume “Fai silenzio ca parrasti assai”, sintesi eloquente  di un vuoto etico  diventato un trampolino di lancio grazie al   coraggio del Procuratore generale di Catanzaro.

    Martedì prossimo, 5 aprile 2022, ore 18.30 presso Chiostro Caffè letterario, Marisa Manzini presenta la sua nuova opera di divulgazione della cultura della legalità  costruita su una similitudine che fa riflettere: la ndrangheta è come una  signoria, impone l’omertà, limita la libertà, mortifica la democrazia, arresta il progresso, accentra il potere. Come uscirne? Dando voce anche alle donne, quelle giuste,  partendo dalla dicotomia tra donne custodi perché assoggettate al potere maschile e donne combattenti perché impegnate a difendere la giustizia dopo aver conosciuto soprusi e violenze. Come il fiore del loto: ci sono donne che crescono nelle nefandezze, ma diventano esempi edificanti di riscatto, di rettitudine morale.

    La manifestazione di educazione alla  legalità  è promossa in quel di Lamezia dalla libreria Tavella di concerto con il Chiostro Caffè letterario e dal sistema bibliotecario lametino.

    Incontreranno l’autrice il giornalista Arcangelo Badolati e il Procuratore generale di Catanzaro Giuseppe Lucantonio.

    Marisa Manzini, più volte minacciata dalla cosca Mancuso di Vibo Valentia,  ha lavorato per anni alla Dda, ha presieduto lavori in Vaticano sulle connessioni tra mafia e religione e ha coordinato importanti inchieste giudiziarie sull’irrefrenabile cupidigia della ‘ndrangheta, sempre pronta a contaminare gli spazi dell’economia e della politica: non è una casualità che la Calabria sia tra le regioni più povere non solo d’Italia, ma d’Europa.

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