Sirelli, dai rifiuti di Catanzaro all’arte errante degli Atlanti di Babele foto

Gli Atlanti di Babele in mostra a Potenza e poi in giro per altre città e poi chissà, anche su altre sponde "non mediterranee"

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    Il ri-fiuto inteso come qualcosa che può essere fiutato nuovamente. Partendo da questo principio il collettivo artistico “La luna al guinzaglio” ha individuato 4 artisti, artigiani, su tutto il territorio nazionale perché attraverso il ri-fiuto raccontassero la propria città. Tra questi Massimo Sirelli che dell’arte del riciclo ne ha fatto una sempre arte e i suoi robot, adottati e noti ad ogni latitudine, ne sono una dimostrazione. “Atlanti di Babele” un nome che a Catanzaro rievoca il nome di una mostra che è già stata esposta al Marca, ma che ha qualcosa di importante da dire alla città, anche se lontana dai suoi palazzi. qualcosa da dire alle sue vie, ai suoi cittadini. “Dovevo creare un libro attraverso il recupero di materiale cartaceo o altro, trovato ovunque per strada – racconta Massimo Sirelli – e realizzare un libro che non avesse parole”.

    Rifiuti, soprattutto di carta,  racconta Sirelli “qualunque cosa che ha attirato la mia attenzione durante il mio errare: carte del mercato, documenti originali, perché poi nei cesti della raccolta carta trovi qualunque cosa. Ho trovato anche certificati di nascita, anagrafici, libretti di proprietà delle auto. Tante cose assurde e tutto questo è diventato elemento del mio collage”, ma che Catanzaro ha trovato, non solo frugando tra i rifiuti pere realizzare un’opera unica, ma per le vie della citta e dintorni? “Una Catanzaro da Ripulire e quando parlo di Catanzaro parlo anche dell’hinterland. Purtroppo, per me fortuna, perché imbattermi nei rifiuti abbandonati è come trovare un tesoro, ma nello stesso tempo un grande dispiacere. Pensare che ci sia tutto questo abbandono selvaggio di rifiuti, anche in luoghi dove non è naturale che l’uomo li abbandoni è desolante, eppure accade. E’ imbarazzante abbandonare qualunque cosa agli angoli della strada perché quel territorio è mio”.

    La Catanzaro Errante nell’arte di Sirelli

    Atlanti Babele Massimo Sirelli

    Palermo, Napoli, Catanzaro e Bari, queste le città coinvolte, tutte località bagnate dal Mediterrano, raccontate dagli artisti attraverso le loro opere. Una per volta e poi insieme a raccontarsi in altri luoghi a chi non le conosce. Oltre a Sirelli, gli artisti coinvolti sono il Collettivo ziczic, Daniela Pergreffi e Carmela Dacchille. Tutte mappe di città e quella di Catanzaro ha qualcosa di malinconico. La malinconia dei tempi andati. “Non so perché – ci confessa l’artista – forse perché non dovevo concertarmi sulla scrittura, ma il risultato è questo. Saranno le immagini del passato o perché comunque i libri nascono dal recupero”. Il riciclo in arte di qualcosa che non ci sarà più e che nella trasformazione è malinconico nelle tinte e nel messaggio. “Recupero di pezzi del passato e quindi già di per sé rievoca malinconia, perché non torna più quel che è stato, sicuramente questo provoca un po’ di tristezza”.

    Cinque i temi degli atlanti per ciascun artista: l’atlante del mare, della terra, dell’aria, del movimento e del corpo. Realizzati con la tecnica del collage agli atlanti di Sirelli, grandezza A5, non manca quella che da sempre è la sua firma. “I libri – spiega Sirelli – sono stati rilegati completamente a mano in formato editoriale leporello, a forma di fisarmonica.  Oltre al collage, però, ci sono i graffiti che sempre accompagnano la mia arte. L’uso dei colori e degli spray, hanno trovato comunque spazio in questo tipo di lavoro”.

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