Museo diffuso di Arte contemporanea, l’arte dà voce alla comunità per ridare valore ai luoghi

L'obiettivo è mettere a sistema le tante testimonianze artistiche prodotte in città nel corso delle diverse edizioni di Altrove

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    Mettere a sistema le tante testimonianze artistiche prodotte in città nel corso delle diverse edizioni di Altrove, con l’obiettivo di valorizzarle e renderle pienamente fruibili attraverso gli strumenti tecnologici.

    Nasce con questo obiettivo Mudiac, il Museo Diffuso d’Arte Contemporanea, realizzato in collaborazione con la Direzione Generale Creatività Contemporanea del Ministero della Cultura, e inaugurato ieri pomeriggio con la presentazione ufficiale al Complesso San Giovanni ed il primo tour guidato nel centro storico.

    I percorsi, geolocalizzati, sono fruibili gratuitamente ed in qualsiasi momento consultando il portale www.mudiac.it
    Ai progettisti Vincenzo Costantino, Edoardo Suraci e Paola Galuffo l’onere di illustrare al pubblico le caratteristiche dell’iniziativa pensata come uno “spazio di esplorazione, conoscenza e racconto esteso sul territorio, aggregando e rafforzando la comunità che ne diventa custode”.

    La sfida di Mudiac, e del percorso di laboratori che ne hanno preceduto la nascita, è quella di mettere al centro il patrimonio culturale ed artistico esistente, inteso “non come elemento distaccato dalla quotidianità, ma come attivatore collettivo che aggiunge valore ai luoghi”.

    Concetto attorno a cui hanno portato il proprio contributo anche gli artisti Giorgio Bartocci e Andrea De Luca, che con la loro opera hanno lasciato un segno visibile nel tessuto urbano cittadino.

    Frutto di un processo di rigenerazione urbana iniziato nel 2014, attraverso il festival Altrove, evento d’arte pubblica a cui hanno partecipato, nel corso degli anni, personalità di rilievo nazionale ed internazionale come Gonzalo Borondo, Clemens Behr, 108, Erosie, Alberonero, Giorgio Bartocci, Andreco, 3ttman, 2501, Domenico Romeo, Gue, Ekta, THTF, le cui opere hanno messo in connessione il cuore della città con i quartieri più periferici.
    “La costruzione partecipata rappresenta uno degli elementi fondanti del progetto, con l’auspicio di far crescere il senso di riappropriazione degli spazi e dando valore a ciò che esiste”, ha ribadito Paola Galuffo.

    Al battesimo di Mudiac ha voluto partecipare anche il sindaco Nicola Fiorita inviando un proprio messaggio di saluto: ““Già qualche mese fa, ho avuto modo di apprezzarne lo spirito di condivisione e l’obiettivo di partecipazione che l’idea del museo portava con sé. Mi piace pensare che ci sia grande sintonia tra la vostra iniziativa e la spinta di fondo che ha animato il nostro impegno nei confronti della Città. Abbiamo un grande bisogno di condividere e di partecipare, perché Catanzaro e la sua comunità devono poter ritrovare un senso di appartenenza che oggi appare compromesso e al quale l’arte e la cultura possono dare un contributo enorme”.

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