Commissione Antimafia visita fabbricati confiscati a ‘ndrangheta

Si tratta di stabili che appartenevano alla cosca Mancuso

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    La Commissione parlamentare antimafia ha visitato due dei tre fabbricati confiscati alla cosca della ‘ndrangheta dei Mancuso, a Limbadi. Alla visita ha partecipato la presidente del Coordinamento antimafia Riferimenti, Adriana Musella.La visita ha riguardato, in particolare, lo stabile che dovrà ospitare il polo didattico del Centro Studi e poi la località Petti di Razza dove, oltre all’immobile, sono stati confiscati anche sei ettari di terreno. “Siamo venuti a testimoniare – ha detto la presidente dell’Antimafia, Rosy Bindi – tutta la nostra vicinanza e volontà affinché questi immobili possano essere utilizzati dalla collettività per scopi sociali. Vogliamo il riscatto di questo territorio e ciò passa anche attraverso la consegna di questi immobili alla comunità. E’ assurdo che ciò non sia ancora avvenuto”. Il senatore Enrico Buemi ha sostenuto la possibilità di destinare da subito uno degli immobili come sede della locale stazione dei carabinieri, che al momento è in affitto.In concomitanza con l’arrivo della Commissione parlamentare antimafia, hanno avuto inizio i lavori in località Giardino, a Limbadi, dove dovrebbero sorgere i residence per gli studenti che frequenteranno l’Università Antimafia. L’inizio degli interventi avviene tre anni dopo la manifestazione che segnava l’avvio dei lavori del primo “Centro studi italiano sull’Antimafia e sulla Cultura della legalità” che doveva sorgere negli edifici confiscati al clan Mancuso. Manifestazione svoltasi all’epoca alla presenza dell’allora Procuratore nazionale antimafia, Piero Grasso, oggi presidente del Senato. Si tratta di due fabbricati e di una villa al centro del paese nonché di un altro immobile in località “Petti di Razza” tutti concessi all’associazione antimafia Riferimenti. Una serie di intoppi burocratici aveva procrastinato la data di inizio dei lavori che hanno avuto il loro avvio proprio nella giornata odierna e che dovranno essere consegnati entro il mese di aprile del prossimo anno. Il progetto è stato interamente finanziato dal Pon Sicurezza per un importo complessivo di due milioni e 377 mila euro

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