Usura: Dia confisca beni per 15 mln, anche azienda agricola

Operazione della Dia di Catanzaro

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    La Dia di Catanzaro ha confiscato beni per un valore di circa 15 milioni di euro ad un imprenditore agricolo di Rossano, Giovanni Acri, 62 anni, condannato in via definitiva a un anno e due mesi di reclusione per usura. La confisca, giunta al termine di accertamenti patrimoniali fatti dalla Dia, ha riguardato il compendio di un’azienda agricola per la produzione e lavorazione di olive ed agrumi, 92 immobili, 27 rapporti finanziari per 3,5 milioni e 2 auto di grossa cilindrata.

    Acri è stato condannato al termine di una complessa vicenda giudiziaria nell’ambito della quale è emerso che al beneficiario di un finanziamento, in evidente stato di bisogno, è stato imposto un tasso d’interesse superiore al 40% annuo. “La confisca – hanno scritto i giudici del Tribunale di Castrovillari nel provvedimento – trova i suoi presupposti nella sussistenza della duplice condizione che l’imputato sia stato condannato per uno dei reati indicati nella norma, tra i quali, per quello che interessa, è specificamente menzionato il reato di usura, e che, sotto il profilo oggettivo, sussista sproporzione tra il valore dei beni di cui il condannato ha la disponibilità e il proprio reddito, dichiarato ai fini delle imposte sul reddito. I valori dei beni individuati e delle spese affrontate nell’ambito del nucleo familiare di Acri, risultano notevolmente sproporzionati rispetto ai redditi dichiarati. L’analisi patrimoniale effettuata dalla Dia di Catanzaro evidenzia una fitta e rilevante attività negoziale del prevenuto, unitamente al coniuge (e successivamente anche ad opera dei figli), in ordine all’acquisto sistematico di beni immobili. Deve sottolinearsi la consistenza di tali acquisti (quasi due immobili per ogni anno), del tutto ingiustificabili alla luce dell’intero quadro reddituale familiare”.

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