Ragazzo affetto da ‘pandas’, dopo aver girato tutta Italia, viene curato e guarito all’ospedale Pugliese

La testimonianza di un’emigrazione sanitaria al contrario. Da Bologna al reparto di pediatria di Catanzaro

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    Una storia di emigrazione sanitaria al contrario. Da Bologna a Catanzaro, attraversando tutta l’Italia. Porte sbattute in faccia, no che pesano se segnano l’impossibilità di dare un futuro almeno sereno a tuo figlio. Da Bologna a Catanzaro in un’andata con poche speraze e un ritorno carico di gioia.

    Cinzia e suo marito sono i genitori di un ragazzo  di 14 anni affetto da Sindrome Pandas, acronimo di Pediatric Autoimmune Neuropsychiatric Disorder associated with A Streptococci ( Disordini autoimmuni Pediatri Neuropsichiatrici Associati alle infezioni da Streptococco).
    COSA E’ LA SINDROME DI PANDAS

    La sindrome Pandas è una malattia pediatrica che insorge dai 3 anni di età con un picco massimo intorno ai 5/7anni. Si sa che è una malattia non riconosciuta, e scientificamente molto controversa a causa della della grande difficoltà nel diagnosticarla. Si presenta sotto forma di disturbo ossessivo compulsivo, tic motori complessi(movimenti coreici) tic vocali tra cui:

    ( versi,grugniti,urla, voce modificata, iperattività,frequenza di minzione,deficit di attenzione, oppositività, ansia da separazione, paure infondate, stanchezza cronica, agitazione, nei casi più gravi si arriva ad avere allucinazioni e psicosi.
    Le famiglie che vengono a contatto con la sindrome Pandas attraversano un calvario e un dolore immenso. È una sindrome che devasta le famiglie e i loro bambini. La sindrome Pandas riesce a trasformare il proprio figlio solare e felice il giorno prima in un bambino completamente diverso, posseduto il giorno dopo cambiando totalmente la vita a tutta la famiglia.
    LA TESTIMONIANZA DI CINZIA

    Le cure che vengono previste per trattare la.sindrome Pandas sono di tipo antibiotico che spesso risulta non essere efficace in.molti bambini, motivo per cui vengono ritenute necessarie le somministrazioni a base di immonoglobuline che nel nostro Paese vengono negate.
    Ed è a questo punto che Cinzia si pone la prima domanda “Mi.chiedo come madre per quale motivo le immonoglobuline, non.possano diventare un trattamento terapeutico? Per quale motivo i bambini devono fare uso di psicofarmaci in alternativa alle immonoglobuline? Noi genitori siamo l’ esempio diretto di come nostro figlio dopo vari cicli di terapie antibiotiche,  cicli di antinfiammatori, e  di corticosteroidi che  hanno ‘avuto esito negativo, sia tornato il bambino di prima con l utilizzo delle immonoglobuline.
     

    DA BOLOGNA A CATANZARO…PASSANDO PER TUTTA ITALIA

    “Abbiamo  girando tutta Italia – continua Cinzia – nella.speranza che qualche medico o struttura ospedaliera ci potesse aiutare ad uscire da questa disperazione. Fino a quando qualcuno non ci ha indirizzati proprio a Catanzaro dove abbiamo  avuto la fortuna.di incontrare un medico meraviglioso di grandissima  competenza e professionalità  che ha dimostrato subito e molto bene come trattare e curare la sindrome Pandas   il dottor Raiola, neurologo pediatra dell’ ospedale Pugliese Ciaccio . Il dottor Raiola ci ha accolto nel suo reparto con grande  devozione,umanità e sensibilità. A nostro figlio sono state somministrate le immonoglobuline che hanno portato un grande miglioramento iniziale per poi arrivare alla guarigione.
    Abbiamo trovato nel reparto di pediatria Pugliese Ciaccio di Catanzaro, accoglienza, sensibilità,grande competenza dei medici, grande assistenza medica,  e umanità di tutto il personale che collabora e si impegna per rendere il reparto di altissimo livello.
    Il.reparto di Pediatria Pugliese Ciaccio di Catanzaro, non rimane solo  il punto.di.riferimento della Regione Calabria, ma è l’unico punto di riferimento di tutta Italia in merito al trattamento della Sindrome Pandas che nessun altro, vista la nostra esperienza, è stato in grado.di.trattare. Noi, genitori provenienti dal nord Italia, abbiamo trovato le cure giuste e la guarigione  di nostro figlio all’ Ospedale Pugliese Ciaccio.
    Noi, genitori, l’eccellenza medica l abbiamo trovata in questo grande ospedale. Non dimenticheremo mai chi ha, ha salvato nostro figlio!”
     

    Giulia Zampina

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