Camera di commercio denominata Italia-Africa è ancora senza sede

L'appello alla Provincia di Catanzaro

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    Dopo i buoni propositi, è calato il silenzio. Inatteso.

    Antefatto: la Camera di commercio denominata Italia-Africa ha incontrato, cinque mesi fa, precisamente il presidente della Provincia di Catanzaro Enzo Bruno per discutere di cooperazione tra imprese dell’area mediterranea, di formazione in ambito lavorativo e progettazione  fondi europei per comuni e privati.

    Argomenti importanti per schiudere prospettive di sviluppo per la Calabria e i calabresi, soprattutto in aree depresse, come la Provincia di Catanzaro, dove le valigie sono sempre pronte e dove la parola lavoro è sinonimo solo di attesa.

    Sembrava l’inizio di un fattivo rapporto di collaborazione tra due continenti, almeno così lasciavano pensare i sorrisi, le strette di mano, i doni e le promesse.

    Le cose però spesso non sono come appaiono: dopo i proclami, il nulla.

    La  Provincia di Catanzaro ha preso anche l’impegno di individuare una sede da mettere a disposizione dell’Ente bicamerale. Una sede come requisito imprescindibile per radicarsi sul territorio. I tempi? Alle calende greche. Nessuno ne parla piu’ o lo si fa in modo evasivo, nessuno sa dire all’associazione camerale italo-africana, Luigi Colosimo è il presidente per la Calabria  , dove può iniziare a lavorare per diventare un punto di riferimento per privati, imprese e comuni.

    Il sodalizio presieduto dall’apprezzato ingegnere Alfredo Cestari vuole far presto e far bene, ma non può lavorare in solitudine.

    E.B.

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