Rosanna Scopelliti, la commuovente dedica del 19 marzo al papà ucciso 27 anni fa

L'ex parlamentare ha ricordato sul suo profilo Facebook l'alto magistrato assassinato dalla 'Ndrangheta su richiesta di Cosa Nostra 

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    di Danilo Colacino

    La Festa del Papà, momento di gioia da condividere e dedicare a una delle figure chiave dell’esistenza di ognuno di noi, per qualcuno può anche essere un momento di profonda riflessione o addirittura di tristezza. Scontato pensare che il riferimento sia a chi ha il padre gravemente ammalato o a quanti lo hanno perso. Persone che vivono dunque questa ricorrenza con tanta comprensibile amarezza, soprattutto se la mancanza è causata non da morte naturale ma da una fine arrivata nell’adempimento del proprio dovere. Una tragica scomparsa dovuta alla condizione di eroi o, più semplicemente, di servitori dello Stato, ligi alla delicata e rischiosa missione da assolvere. È il caso del sostituto procuratore generale presso la Suprema Corte Antonino Scopelliti, ucciso nell’ormai lontano 1991 dalla ‘Ndrangheta per “fare un favore” a Cosa Nostra, in una frazione situata fra Villa San Giovanni e Campo Calabro poco prima di assolvere al delicato compito di rappresentare la pubblica accusa impegnata a far rigettare i ricorsi per Cassazione avanzati dagli avvocati di alcuni esponenti di spicco delle cosche condannati nelle fasi precedenti del cosiddetto maxiprocesso. Un alto magistrato di straordinaria caratura, a cui la figlia Rosanna già parlamentare del centrodestra (eletta nel Pdl e transitata successivamente in Ap-Ncd) ha rivolto una bellissima dedica sul suo profilo Facebook. Tenere e commuoventi le frasi scritte a quel papà che l’ha lasciata senza ovviamente volerlo quando lei era ancora una bambina: “Ci si può girare intorno quanto si vuole. Si può ridere, scherzare, fare finta che tutto vada alla grande anche oggi, ma io lo so. Lo so che oggi è la festa del papà e, anche se cerco di non farlo, penso ai lavoretti fatti a scuola per il 19 marzo mai consegnati; al lento dei miei 18 anni mai ballato insieme; alle cose che mi sono mancate e mi mancano, quando osservo Elena Maria dare il buongiorno alla tua foto muta in soggiorno, e che guardare il cielo e pensarti oggi proprio non mi basta. Non mi basta più”.

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