Cosenza, il nuovo Questore Petrocca punta sulla sicurezza dei cittadini e contrasto alla violenza di genere CON VIDEO

E’ da soli due giorni in terra bruzia ma Giovanna Petrocca ha obiettivi e idee molto chiare


Il fascino rassicurante della divisa. Da sempre tra i cosentini e la legge c’è un rapporto privilegiato. Un rapporto, costruito su un accordo di fiducia reciproca. Un rapporto che, con il passare degli anni, si è consolidato, permettendo alle forze dell’ordine di bonificare consistenti fette di territorio, estirpandole alla criminalità organizzata e alla delinquenza comune. Una “bonifica” sociale che intende proseguire anche il nuovo questore, insediatosi ufficialmente ieri nell’ufficio di comando di via Frugiuele. Giovanna Petrocca è la prima donna al vertice della polizia di Stato nella nostra provincia. È crotonese di nascita ma romana di adozione, visto il lungo periodo di servizio prestato sul territorio laziale. E’ da soli due giorni in terra bruzia ma il neo questore ha obiettivi e idee molto chiare: sicurezza dei cittadini e contrasto alla violenza di genere. Lei, nata e cresciuta con il senso delle Istituzioni, ha un curriculum di prestigio. Il suo stato di servizio, ricco di riconoscimenti, le ha permesso di scalare i vertici di un mondo, prevalentemente dominato da uomini.

Il questore stesso, durante l’incontro ufficiale voluto con la stampa, ha espresso soddisfazione di trovarsi in Calabria. «Sono molto contenta, sono orgogliosa e non sono frasi fatte; è chiaro che uno non dirà mai “non mi piace dove mi hanno mandato, ma la realtà è questa: io sono calabrese e sono orgogliosa di dirigere la questura di Cosenza. Ho tutte le buone intenzioni di continuare il percorso che ho fatto nella mia vita professionale, mettere in campo l’esperienza e la professionalità acquisita in questi anni, ma soprattutto la buona volontà di venire incontro alla popolazione per risolvere quei problemi risolvibili da parte nostra, nelle nostre competenze e possibilità. Un plauso ai funzionari della questura bruzia «Ho trovato dei colleghi conosciuti come professionisti seri, che si sono sempre impegnati».

«I programmi che ho intenzione di portare avanti sono tutti quelli che rientrano nella sfera della sicurezza» dichiara Giovanna Petrocca.

«Ci saranno altri progetti da incrementare. In particolare io tengo molto al progetto “Questo non è amore” che è il progetto sulla violenza di genere, sul femminicidio, sulla violenza in famiglia. So che qui è stato portato avanti bene, ma ho intenzione di incrementarlo ancora di più. Mi hanno informato che i risultati di impatto sui cittadini ci sono stati. Un aspetto su cui punterò tantissimo è il contrasto allo stalking: con il progetto “Questo non è amore” ed altre iniziative che man mano prenderemo, cercheremo di convincere persone che sono maltrattate, che subiscono atti di violenza a denunciare. In molti non conoscono la legge sullo stalking, l’anonimato della denuncia e le garanzie che ci sono. Questo porta tante donne a non denunciare perché hanno paura di probabili conseguenze. Io punterò moltissimo sull’informazione nelle scuole, con il camper e con altre iniziative»

«Con la stampa c’è sempre stata una correttezza delle informazioni e di rapporti. Fare una buona informazione – conclude – significa anche rendere un servizio a noi che lavoriamo e alla cittadinanza che ha il diritto di sapere, in maniera chiara e corretta».

foto di Francesco Greco

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