Insulti e anche un incendio ai danni dei vicini, arrestato 78enne

I poliziotti del commissariato di Catanzaro Lido eseguono un’ordinanza di custodia cautelare ai domiciliari per un uomo accusato di aver perseguitato una coppia 

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Di Giulia Zampina

“Passa passa, ca prima o poi ti stendu” “Chimma mori”. “Ti devo ammazzare, vedrai che ti faccio un giorno di questi”. “Ti ho detto che non devi passare da qui perché non sai che ti combino”. Non si è fermato alle parole Giuliano Barbuto, 78 anni, posto agli arresti domiciliari dopo l’esecuzione di un’ordinanza a suo carico eseguita dai poliziotti del Commissariato di Catanzaro Lido agli ordini del vice questore Giacomo Cimarrusti. Sono stati gli stessi poliziotti che nei mesi scorsi dopo aver ricevuto la denuncia da parte di una coppia, vittima del loro vicino, hanno condotto serrate indagini le cui risultanze sono state accolte dall’autorita’ giudiziaria e sono confluite nelle 14 pagine di ordinanza firmate dal Gip Pietro Care’ , viste le richieste del Pm Corrado Cubellotti. Gli atteggiamenti persecutori dell’indagato sono arrivati addirittura all’incendio di una siepe di confine. A volte infatti può accadere di essere solo in discussione con i propri vicini di casa ed a volte purtroppo in netto conflitto.

Situazione degenerata In  tal caso i rapporti finiscono con l’essere complicati e  burrascosi, si vivono situazioni che spesso travalicano i confini della legalità e sconfinano in atteggiamenti delittuosi: si può passare dalle più frequenti e banali ingiurie ai fastidiosi imbrattamenti o getti di cose pericolose, tutti comportamenti in cui sono ravvisabili gli estremi della violenza privata, delle molestie. Questo è quanto accaduto  alla coppia di coniugi catanzaresi che si sono rivolti al Commissariato di Lido stanchi di essere vessati da quell’uomo che non conteneva la sua rabbia. Il destinatario del provvedimento è stato denunciato, infatti dalle persone offese, dichiaratisi vittime di atti molesti e provocatori, tali da generare uno stato generale di malessere e  rendere loro la vita impossibile. Il tutto ha  avuto inizio per via di una stradina interpoderale di proprietà dello stesso Barbuto, e gravata da una presunta servitù di passaggio a favore di alcuni confinanti. Insulti, provocazioni ma anche dispetti: queste le giornate, in base alla ricostruzione effettuata dagli inquirenti, che negli ultimi periodi hanno visto protagonista il Barbuto verso i suoi vicini, ma anche nei confronti degli ospiti di quest’ultimi.

Fuoco alla siepe Escalation di atti intimidatori che hanno trovato il loro culmine nell’episodio in cui l’uomo ha dato fuoco alla siepe posta a delimitazione del confine con i vicini. Gli approfondimenti investigativi della polizia hanno consentito di cristallizzare la condotta del soggetto con l’Autorità Giudiziaria che, concorde con gli investigatori, ha emesso ieri il provvedimento cautelare degli arresti domiciliari. L’uomo è difeso da Eugenio Felice Perrone.

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