Quinta Bolgia Galati: divieto di dimora in Calabria

Decisione del Tribunale del Riesame di Catanzaro che ha riqualificato il reato da Il reato é passato da abuso di ufficio a tentata turbata libertà del procedimento di scelta del contraente


Il tribunale del Riesame, decidendo sulla richiesta avanzata dall’ex parlamentare Giuseppe Galati, finito ai domiciliari nell’ambito dell’inchiesta “Quinta bolgia” condotta dalla Guardia di Finanza con il coordinamento della Procura distrettuale antimafia, ha revocato la misura dei domiciliari sostituendola con il divieto di dimora nella regione Calabria e il divieto di accedere nel territorio della Regione Calabria senza la preventiva autorizzazione dell’autorità giudiziaria. Inoltre il riesame ha riqualificato l’accusa contestata a Galati dal gip (abuso d’ufficio, aggravato dalle modalità mafiose) in quella di tentata turbata libertà del procedimento di scelta del contraente, sempre aggravata dalla modalità mafiosa (una ipotesi di reato più simile a quella originariamente contestata dalla Guardia di finanza e della Procura, ovvero quella di turbata libertà degli incanti, che il gip nella sua ordinanza ha riformulato in quella di abuso d’ufficio). Galati è difeso dagli avvocati Francesco Gambardella e Salvatore Cerra.

Antonio Capria