Processo Eracles-Perseus: condannati tutti rintracciati ed arrestati

Obiettivo: le cosche di ‘ndrangheta del Crotonese.Le indagini condotte anche dalla squadra mobile di Catanzaro portarono all'arresto di decine di persone


Sono stati tutti rintracciati e arrestati i soggetti condannati nel processo Eracles-Perseus. La Polizia di Stato, infatti, nelle settimane scorse, dopo la pronuncia della sentenza della Corte di Cassazione, ha provveduto all’esecuzione degli ordini di cattura nei confronti dei 24 soggetti ritenuti esponenti delle cosche di ‘ndrangheta dominanti sul territorio di Crotone e provincia ancora a piede libero.
Eracles L’operazione Eracles fa riferimento a un’articolata indagine svolta dalla Squadra Mobile di Crotone unitamente a personale del Servizio Centrale Operativo e della Squadra Mobile di Catanzaro, durata complessivamente quattro anni, che portò, la mattina del 7 aprile 2008 con il concorso anche delle Squadre Mobili di Bologna, Reggio Calabria e Roma, all’esecuzione di 38 fermi nei confronti di altrettanti soggetti facenti parte della potente cosca Vrenna Corigliano Bonaventura. Dopodiché, nei giorni successivi quella prima ondata di arresti, ne seguirono altri nei confronti degli altri esponenti dell’associazione criminale che si trovavano detenuti, per un totale di 55 indagati.
Perseus Nel mese di novembre dello stesso anno, scattava l’operazione “Perseus” nel corso della quale furono eseguiti 25 provvedimenti di fermo nei confronti di altrettanti soggetti ritenuti appartenenti alle cosche crotonesi Megna e Russelli di Papanice, capeggiate, al tempo, rispettivamente dai boss Domenico Megna e Pantaleone Russelli, protagoniste di una cruenta guerra di ‘ndrangheta con diversi omicidi eclatanti.
Sequestri Nel corso delle indagini furono sottoposti a sequestro diverse attività commerciali, imprese individuali, immobili, terreni, autovetture e numerosi conti correnti bancari e postali per un valore complessivo di circa 50 milioni di euro nonché rinvenuti ben sei imponenti arsenali di armi e munizioni, anche da guerra, e un’intera piantagione di marijuana del valore stimato di 1.200.000 euro.
Condanne I condannati sono stati riconosciuti colpevoli, a vario titolo, di associazione per delinquere di tipo mafioso, detenzione illegale di arsenali di armi da fuoco, estorsioni, danneggiamenti contro imprenditori locali, traffico di stupefacenti del tipo eroina, cocaina, hashish e marijuana, nonché interferenze illecite nella vita politica e amministrativa di questa città riportando condanne per oltre un secolo di carcere.