Scioglimento comuni, la proposta Anci Calabria: sia ipotesi residuale

Presentato a Catanzaro documento con cui si chiede la modifica dell'istituto che secondo il presidente Callipo: va modificato non indebolito

Più informazioni su


Sciogliere un consiglio comunale per infiltrazioni mafiose sia l’extrema ratio, l’ipotesi residuale e si consenta alle Amministrazioni stesse di esprimere le proprie ragioni e produrre prove a discarico quando viene attivata la procedura finora senza contraddittorio che porta a questa drastica misura. Questo in sintesi gli obiettivi della proposta di modifica del testo normativo che disciplina gli scioglimenti delle amministrazioni in odore di criminalità che è stata presentata oggi alla stampa a Catanzaro dall’Anci Calabria. “L’associazione che riunisce i comuni italiani – ha sottolineato il presidente Gianluca Callipo all’inizio dell’incontro con i media – sente particolarmente l’esigenza della riforma di un istituto che comunque nessuno intende indebolire ma per cui da più parti, anche dallo stesso Procuratore di Catanzaro Nicola Gratteri – si è auspicata la modifica almeno di alcuni aspetti”.

Numeri Callipo snocciola alcune cifre: “Dal 1991 sono 112 i decreti di scioglimento emessi per comuni calabresi secondo dati in via di elaborazione dall’Università della Calabria, più della Campania che ha una popolazione maggiore e una superficie molto più ampia dove sono stati 107.  In prevalenza si tratta di centri del Reggino e del Vibonese, mentre la provincia di Cosenza è la zona meno coinvolta.  “Sono 22 le amministrazioni al momento commissariate nella nostra regione quattordici quelle sciolte almeno due volte e di queste nove sono arrivate a quota tre”. Un uso massiccio dell’Istituto ma a volte, come si vede dai casi di recidività non risolutivo “Si sente la necessità di individuare e limitare i casi in cui, davvero, l’istituto debba essere applicato”.

Contraddittorio Accanto a Callipo in conferenza stampa il sindaco di Rende Marcello Manna che ha illustrato nei dettagli alcuni aspetti della proposta. “Non è ammissibile – sottolinea Manna – che si arrivi allo scioglimento di un consiglio comunale in assenza di elementi concreti e univoci e rilevanti di una infiltrazione mafiosa. Inammissibile anche che a volte ci si basi soltanto su parentele o frequentazioni e soprattutto che non sia ammesso il contradditorio”. Nel documento predisposto dall’Anci contenente la proposta di modifica si legge tra l’altro “Lo scioglimento di un ente comunale o provinciale deve avvenire sulla base di gravi evidenze di anomalie ed irregolarità, aventi assunto anche carattere penale, dovendo in tutti gli altri casi dare la possibilità all’amministrazione di restare in essere sia pur con gli interventi ed i correttivi necessari a ristabilire la piena legalità. Si ritiene che le modifiche indicate di seguito possano essere apportate al testo normativo vigente al fine di assicurare una istruttoria completa e nella quale siano offerte irrinunciabili garanzie agli enti oggetto di valutazione da parte delle Commissioni di Accesso. Allo stato si ritiene che tali Commissioni godano di poteri sproporzionati; Si auspica l’instaurazione di un contraddittorio effettivo fra quanto emergente o ipotizzato nelle inchieste giudiziarie e quanto effettivamente posto in essere all’interno delle amministrazioni comunali e provinciali”.

Commissioni Nel testo modificato secondo la proposta Anci : “la commissione di accesso, laddove, nell’attività di raccolta e verifica documentale cui è preposta presso l’ente comunale o provinciale interessato, abbia riscontrato presunte anomalie rispetto alle procedure utilizzate in tema di appalti ovvero di affidamento di servizi ed incarichi ovvero di nomina, deve indirizzare specifica comunicazione agli uffici ovvero ai soggetti coinvolti affinchè, nel termine di dieci giorni dal ricevimento della stessa, provvedano a depositare memorie ovvero richiesta di audizione per controdedurre in ordine ai rilievi evidenziati. Laddove in ordine ai medesimi fatti emerga altresì la pendenza di eventuali procedimenti penali, specie nel caso in cui sia stata emessa ordinanza di applicazione di misure cautelari ovvero avvisi di garanzia, devono essere acquisita oltre alla documentazione contenente gli elementi a carico, altresì la documentazione difensiva a discarico ovvero eventuali interrogatori degli indagati, con i limiti di secretazione di cui al codice di procedura penale”.

Commissari In pratica è un tentativo di bilanciare le necessità di legalità e di rispetto della volontà popolare dando un taglio agli automatismi. Accanto a modifiche procedurali e al di là della stessa proposta di revisione dell’istituto l’Anci ipotizza e auspica l’inserimento di strumenti intermedi quali l’affiancamento o tutoraggio o la concessione di maggiori poteri ai commissari prefettizie ‘a cui – sottolineano Callipo e Manna – vengono affidate le amministrazioni sciolte ma che al momento si devono limitare all’ordinaria amministrazione e ai servizi essenziali senza possibilità di accedere a bandi regionali per esempio o di incidere sulla macchina burocratica e amministrativa e di fatto lasciando in stand by il comune stesso che, una volta ripristinato l’ordine una volta eletto un nuovo sindaco ha difficoltà a recuperare il terreno perduto”.La proposta di modifica sarà presto sottoposta all’Anci nazionale per avviare un dibattito che possa portare in tempi ragionevoli all’attenzione del Parlamento.

Roberto Tolomeo

Più informazioni su