Cremaschi di Potere al popolo a Catanzaro per parlare di regionalismo

Giorgio Cremaschi, portavoce nazionale di Potere al Popolo discuterà di regionalismo differenziato a Catanzaro con Nicola Fiorita e e Ivan Valia, docente Umg


Sarà il portavoce nazionale di Potere al popolo Giorgio Cremasci a discutere in un’assemblea a Catanzaro di regionalismo differenziato. Lo farà sabato prossimo alle ore 16 presso la sala Giunta della Provincia. Insieme a lui Nicola Fiorita, Consigliere comunale di Catanzaro e docente Unical e Ivan Valia, docente Umg.

“Il progetto dell’autonomia differenziata è in stand-by prima delle elezioni europee – scrive Potere al Popolo – ma certo non sarà accantonato dal governo Lega / M5S (con la complicità di quel centrosinistra che, anche qui, ha fatto da apripista a questo scellerato progetto, per questo ci appaiono quantomeno strumentali le recenti prese di posizione del pd e del centrosinistra calabrese). Se malauguratamente dovessero essere ratificate le richieste di autonomia regionale differenziata di Veneto, Lombardia ed Emilia Romagna ci troveremmo di fronte a un radicale sconvolgimento in negativo per il nostro Paese che vedrà acuire le difficoltà del Sud in maniera esponenziale. Dopo le elezioni,  il governo tornerà all’attacco, proseguendo il percorso di una proposta estremamente pericolosa, che imporrebbe un sigillo a processi in atto già da  decenni”.

Il regionalismo differenziato “è – secondo Potere al popolo – un ambizioso progetto di messa in competizione sistematica tra territori e tra i lavoratori e le lavoratrici di questi territori; è quindi un progetto di ulteriore redistribuzione della ricchezza verso l’alto e di ulteriore depauperamento di servizi pubblici (scuola, sanità, trasporti ecc…) che dovrebbero essere universali, gratuiti e di qualità per tutte e tutti, di ulteriore indebolimento dei contratti collettivi nazionali di lavoro, il cui obiettivo originario era tenere insieme tutte le lavoratrici e tutti i lavoratori, con la possibilità concreta di un pericoloso ritorno alle gabbie salariali e, perché no, di istituzione di “zone economiche speciali” al Sud (e non solo), in cui sperimentare una detassazione completa per le multinazionali e regimi di diritto del lavoro in totale deroga dalle leggi nazionali (già peraltro ampiamente insufficienti), con salari ancor più da fame e diritti completamente inesistenti. Un’istituzionalizzazione  del regime “neoliberista”, in cui le istituzioni pubbliche saranno messe interamente al servizio del profitto di pochi, interamente prone ai loro bisogni e alle loro necessità. Questo progetto non è ancora passato. Impegniamoci a costruire percorsi di mobilitazione locali chiaramente alternativi anche al centro sinistra. Percorsi  che attraversino le vertenze e le lotte per la ripubblicizzazione dei servizi e per il lavoro, per il diritto allo studio e contro la chiusura dei presidi ospedalieri di prossimità, per un trasporto pubblico dignitoso e di qualità. Insomma, tutte quelle lotte che subiranno l’impatto del regionalismo differenziato, qualora venisse effettivamente applicato”.

L’incontro sarà moderato dal giornalista Bruno Mirante.