Dirigente Inps senza concorso, indagini chiuse

E’ stato notificato l’avviso di conclusione indagini alle persone che a vario titolo sono state coinvolte nella vicenda della dipendente Inps di Crotone...

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    E’ stato notificato l’avviso di conclusione indagini alle persone che a vario titolo sono state coinvolte nella vicenda della dipendente Inps di Crotone  Maria Teresa Arcuri che, assistita nella sua battaglia legale dall’avvocato Gianpaolo Stanizzi, aveva denunciato la presenza all’interno dell’ente di una dirigente che non aveva mai superato alcuna prova selettiva. Ed è proprio Alessandra Infante, licenziata successivamente dall’ente di previdenza, la prima degli indagati rappresentata in giudizio dall’avvocato Ioppoli. Con lei dovranno rispondere delle responsabilità a loro contestate Sandro Bernardini, difeso da Silveri Gentiloni, Giovanni capo casale difeso da Maria Lucente, Michele Scappatura difeso da Francesco Carnovale Scalzo, Ida Sisca didesa dall’avvocato Andrea Mazza e Franca Rosaria Pagliula. Per tutti, una delle accuse formulate dai magistrati è l’aver abusato del loro ufficio e delle loro qualità di pubblici ufficiali per procurare un ingiusto prfitto ad Alessandra Infante, adoperando ariefici e raggiri in alcuni atti.

    Finora, quella della Arcuri,  era sembrata una battaglia contro i mulini a vento. Peggio: mentre la funzionaria chiedeva, l’ente la puniva per questo con disciplinari avvallati dal Tribunale di Crotone (dove – nella stessa sezione lavoro – lavora in qualità di giudice onorario, la sorella della “falsa” dirigente) e poi annullati dal Giudice del lavoro della Corte d’appello di Catanzaro e della Suprema  Corte di Cassazione. Mentre questo accadeva la (presunta) dirigente rimaneva al suo posto, presso la direzione regionale per la Calabria; la funzionaria (legittima) vedeva invece mutilate le sue “funzioni direttive”, acquisite mediante regolare concorso pubblico, con conseguenti penalizzazioni sul reddito e sulla pensione che ormai e’ quasi alle soglie, dopo una lunga carriera che epiloga – spiegano oggi i suoi legali – “con tutto il  rammarico dell’esser stata vittima di un datore, ossia l’INPS, ingiusto, sordo e iniquo, con la speranza che siano ancora una volta i giudici a restituire l’inquantificabile danno arrecato alla Funzionaria Maria Teresa Arcuri”.

    La denuncia pubblica ha avuto poi risalto sui media e dopo anni di totale inerzia la verità ha iniziato ad emergere, fino alla data fatidica del  14 maggio 2018, quando tutte le amministrazioni interessate alla questione (dalla Funzione pubblica, al Mef e all’Inps) hanno dovuto appurare che in effetti la dirigente era transitata da un  consorzio privato (Copross, dove aveva superato un concorso interno e non di evidenza pubblica) al Mef e da qui all’Inps con passaggi interni, senza mai fare un vero concorso.

    g.z.

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