Bimba costretta a casa perché senza assistenza: Tar condanna Comune

Dopo tre anni i genitori della bambina ottengono giustizia e il Comune di San Giovanni in Fiore dovrà attivare il servizio che le consentirà di stare con gli amici a mensa e in cortile

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    Il Comune di San Giovanni Fiore, provincia di Cosenza, è stato condannato dal Tar Calabria, al risarcimento del danno di 3mila euro, ma soprattutto è stato dichiarato illegittimo il silenzio applicato nei confronti delle reiterate richieste dei genitori di una bambina affetta fin dalla nascita da atrofia muscolare, alla quale è preclusa l’assistenza per l’autonomia personale e per la comunicazione e le relazioni sociali a casa, e principalmente a scuola.

    La bambina, che frequenta l’Istituto comprensivo statale “Gioacchino da Fiore”, infatti era costretta a rientrare a casa senza poter giocare con i compagni, mangiare a mensa e stare nei luoghi di svago con loro perché il Comune non aveva avviato le pratiche per l’assistenza scolastica in suo diritto.

    La famiglia, assistita legalmente dall’avvocato catanzarese Antonello Talerico, è riuscita ad ottenere giustizia perché nonostante legalmente la bambina avesse ottenuto ogni tipo di garanzia grazie al riconoscimento oltre che ad una insegnante di sostegno anche al servizio di un assistente scolastico di base ad personam per 36 ore settimanali a supporto del percorso scolastico, per la sua autonomia e per le sue comunicazione nelle relazioni sociali, la bambina però non è stata ancora destinataria del servizio di competenza dell’Ente locale. Il Comune non si è costituito in giudizio ed il Tar di Catanzaro ha ritenuto fondato il ricorso dei genitori della bimba.

    Redazione Catanzaro Informa

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