Rifiuti, scontro tra sindaci: Centrache contro Marcellinara

L'attacco del primo cittadino Fernando Sinopoli contro il collega Vittorio Scerbo: 'Irresponsabile il suo atteggiamento'


Di seguito la dichiarazione del consigliere provinciale, anche sindaco di Centrache, Fernando Sinopoli, condivisa dal sindaco di Chiaravalle Domenico Donato:
“Se non ci fosse da piangere sarebbe bello ridere. E’ quello che ci viene in mente pensando all’indecoroso spettacolo che il sindaco di Marcellinara ha voluto offrire di sé durante l’assemblea dell’Ambito territoriale ottimale di Catanzaro per il servizio rifiuti. Su 28 sindaci lui è risultato l’unico contrario rispetto all’approvazione della delibera che prevedeva l’aumento tariffario per il conferimento dei rifiuti in discarica. Già, 27 sindaci hanno votato favorevolmente perché vogliono male ai territori che amministrano mentre Vittorio Scerbo che ama la propria terra ha deciso di prendere le distanze dalla massa di “malfattori” con il suo voto contrario. Vorremmo trovare le esatte parole per classificare il comportamento di Vittorio Scerbo, ma ci viene veramente difficile. Si trovano maggiori stimoli nel discutere con qualcuno che è in disaccordo con noi, ma col quale si può ragionare allo scopo di trovare una strada comune che possa soddisfare le esigenze di tutti. Ma la povertà delle idee e dei pensieri espressi dal sindaco di Marcellinara ci ha disarmato convincendoci della veridicità del pensiero di William Shakespeare che “Non siamo arrivati al peggio finché possiamo dire: Questo è il peggio”.

L’ok alla delibera in questione è stato difficile da digerire per tutti noi, ma non c’era alternativa plausibile se non si voleva iniziare ad assistere ai tristi e umilianti scenari in cui accanto alle porte delle abitazioni ci si ritrovava con cumuli di rifiuti. Spettacoli inaccettabili per qualunque paese, città o comunità che voglia definirsi civile. Spettacoli che avrebbero umiliato e offeso anche Marcellinara se l’irresponsabilità con cui ha agito il suo primo cittadino fosse stata propria anche di altri sindaci che, invece, hanno dimostrato lungimiranza e grande senso di responsabilità verso i propri cittadini e territori. Vittorio Scerbo ha potuto giocare la parte del “difensore buono” solo perché sapeva che tutti gli altri avrebbero votato favorevolmente e quindi anche lui, nonostante l’ esempio poco edificante che ha deciso di regalare di se stesso, avrebbe goduto degli effetti benefici della decisione presa. Durante l’assemblea, vista la situazione emergenziale alle porte, in buona sostanza abbiamo scelto di non ospitare i rifiuti per strada. Non abbiamo sotterrato nessuna ascia di guerra nei confronti della Regione che, invece, abbiamo a gran voce accusato di mancata programmazione e di aver consegnato nelle mani degli Ato un sistema monco, privo di discariche pubbliche in cui conferire gli scarti di lavorazione e abbiamo deciso di intentargli causa per chiedere i danni subiti. Tutti noi abbiamo deciso di stare dalla parte di chi vuole programmare per dare un futuro alle proprie terre affinché non debbano essere costrette a scontrarsi con problemi da terzo mondo. Nella programmazione futura si prevede l’abbassamento delle tariffe, ma a seguito di un progetto serio e condiviso. Assistere all’inneggiamento, da parte di Scerbo, del suo ridicolo “no” in segno di rispetto verso i propri cittadini è un atteggiamento pietoso, ci si passi il termine, di chi vuole fare della demagogia la propria arma vincente. Caro Sindaco, sei stato eletto da pochi giorni, ma fidati di noi se ti diciamo che non era questo il comportamento con cui dovevi fare presa sulla tua gente, che siamo certi avrà già capito il giochetto che hai voluto inscenare”.